Stefania Di Pasquo, chef della Locanda Mammì di Agnone, nasce ad Agnone il 10 novembre del 1983. Dopo aver frequentato il Liceo scientifico, intraprende gli studi universitari a Pescara, laureandosi in Scienze Manageriali. A breve tempo dalla fine dei suoi studi si specializza ulteriormente conseguendo un master in management delle imprese edili . Durante il suo percorso formativo aiuta il padre nella gestione dell’attività amministrativa della sua impresa edile ed affianca la madre nel negozio di famiglia, sviluppando in entrambe una spiccata capacità gestionale e di relazione.
Nonostante questo background culturale, decide nel 2012 di dare concretezza ad una passione che fin da bambina aveva animato la sua persona, iscrivendosi al Corso di cucina italiana professionale Niko Romito Formazione. Al termine del medesimo, conseguito l’attestato di frequenza, Stefania, desiderosa di apprendere conoscenze e tecniche del mondo della ristorazione permane per uno stage di presso il Casadonna Reale. Passaggio decisivo questo nello sviluppo di una forma mentis culinaria innovativa: vicina alla tradizione ma lontana dal cucinare in modo tradizionale.
Esaurita tale esperienza inizia ad investire le proprie energie nella ristrutturazione di un vecchio casale di famiglia, dal quale, sorgerà l’attuale bed and breakfast Colle Marino e il ristorante Locanda Mammì. Proprio in quest’ultimo inizierà a dare concretezza al suo grande progetto: realizzare nel proprio Paese un ristorante che sia il giusto connubio tra tradizione, purezza della materia ed innovazione. Con la sua cucina cercherà di far conoscere piatti tipici e non del territorio, tutti però rielaborati sulla base delle conoscenze acquisite e sulla raffinatezza di palato che da sempre l’ha contraddistinta.
Chiunque entra nella sua cucina sa che è il luogo delle tre “A”: arte, amore e armonia dei sensi.
Un piatto deve sbalordire il commensale, deve con i suoi abbinamenti cromatici intrigare lo sguardo e diventare un’opera d’arte da mangiare.
Cucinare significa avere una relazione con il cibo: innamorarsi di esso e delle sue estreme varianti, studiarlo, comprenderlo e riuscire ad assemblarlo in modo tale da creare dei piccoli capolavori da gustare.
Infine, la buona riuscita di un piatto dipende dall’armonia di sapori, profumi, sensazioni tattili (consistenze, temperature) e sensazioni visive che esso sa comunicare, per questo è necessario un continuo studio, ricerca e voglia di sperimentare. Proprio a tal fine, Stefania, ha deciso di approfondire anche le tematiche del vino e dell’olio, iscrivendosi al corso da sommelier e a quello di degustatore d’olio. Di quest’ultimo ha conseguito anche l’attestato.
Inoltre, sulla base di favorevoli recensioni è stata selezionata per partecipare alla trasmissione “Il Campanile” – Prova del Cuoco 2014 – in rappresentanza della regione Molise, per far conoscere all’intero territorio nazionale i prodotti e le tradizioni culinarie della sua terra. Nell’inarrestabile corsa di questo anno, partecipa ad un gara: “Mare e Monti” dove risulta vincitrice del primo premio per il miglior abbinamento cibo vino.
Il 2015 è un anno ancora più intenso, inizia con uno stage presso il ristorante Andreina (stella Michelin), dopo di che la partecipazione a Expo all’interno di Eataly per rappresentare la cucina dell’abruzzo e del molise nel mese di luglio. Partecipa a vari programmi televisivi come “Cuochi d’Italia” di Alessandro Borghese e di nuovo alla Prova del Cuoco. Nel 2019 le viene assegnato il premio fattore Donna dalla Guida L’Espresso.
Il 2020 è un anno di cambiamento, a Settembre convola a nozze con Tomas Torsiello ristoratore campano con una stella michelin (Osteria Arbustico) a dicembre ristruttura il locale andando ad eliminare “la vecchia boiserie francese” sostituendola con una istallazione in rame di artigianato locale, dando al locale una veste più territoriale. A dicembre 2021 nasce Leonardo Torsiello.
Tra le varie passioni che coltiva, oltre a quella del cibo, vi è la danza folkloristica, il tennis, la musica e i viaggi
Per anni è stata una parte attiva del gruppo folkloristico di Agnone con cui ha fatto conoscere in manifestazioni nazionali ed internazionali le tradizioni tipiche della sua terra; esperienza che sicuramente le è servita molto anche nel suo ristorante, infatti, il continuo contatto con il pubblico le ha permesso di avere una grande scioltezza nel gestire le relazioni con la sua clientela.
Ascolta generi ed artisti diversissimi, con una particolare attenzione soprattutto alla musica blues e jazz.
Infine, viaggiare per lei è tutto: è scoprire posti e persone nuovi, è amare, è sentirsi esplodere dentro. Vuol dire farsi sorprendere da ogni angolo nuovo che si incontra e indagare sulla storia del Paese in questione, è una ricerca continua, soprattutto, di ristorantini in cui conoscere piatti diversi e tradizioni che le permettano di confrontarsi.