Camata, classe 1988, “nipote d’arte” – la nonna gestiva la pizzeria-bar del paese e lo zio è tutt’ora chef privato – aveva fin da piccolo nel DNA la gastronomia.
Parte dalla pasticceria per arrivare alla cucina salata, e la sua carriera prende avvio dal territorio del Montello, dove è nato.
Fa esperienze in Sicilia e Sardegna, poi in Val di Fassa per approfondire il mondo dell’hotellerie, ma è l’esperienza alla Locanda San Lorenzo, in Alpago, che lo fa innamorare dell’alta cucina.
Il periodo più lungo, prima di aprire il 1922, lo passa al Tivoli con Graziano Prest (una stella Michelin a Cortina d’Ampezzo).
La sua cucina è una ricerca continua di autenticità, guidata da una grande attenzione al prodotto e da una curiosità costante verso tecniche e abbinamenti.