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Uber lancia l'app UberEats

La società che propone servizi di trasporto alternativi ai taxi si allarga al mondo del cibo


Ciò che fino a due o tre anni fa sarebbe stato catalogato come “corbelleria”, ora è realtà. Mentre in Italia, e più in generale nel vetusto e decadente vecchio continente, Uber viene dileggiata e minacciata (indirettamente) di morte, la stessa vituperata società ha appena annunciato l’inaugurazione a New York City di UberEats.
UberEats
L’idea, la si può intuire dal nome, è quella di semplificare l’ordine del cibo, alla stregua della richiesta di una corsa in auto. Dopo aver fatto test, andati a buon fine, a Barcellona e a Los Angeles, il gruppo che offre servizi di autonoleggio alternativi ai taxi tradizionali, ha infatti lanciato l’app per rendere immediate e comode le consegne a domicilio dei piatti di alcuni ristoranti popolari di New York.

Uno smartphone, un’applicazione, un design accattivante, un colpo di click e il gioco è fatto: in meno di dieci minuti, il cibo preparato dalle migliori cucine newyorchesi si materializza presso case e uffici. Un’offerta culinaria che cambia ogni giorno: si parte con il ristorante American Cut dello chef italo-americano Marc Forgione, di cui si potranno assaggiare le fresche insalate primaverili o i celebri NYC Cutsandwiches, un’evoluzione molto gustosa del più classico pastrami.

Le proposte del menù settimanale diventano poi sempre più variegate e comprendono le leccornie della cucina cambogiana di NumPang e le creazioni italiche di Scarpetta. Senza diffidare delle scelte gastronomiche, a questo punto però il dubbioè un altro: i licenziatari di attività alimentari si allineeranno con la categoria dei taxisti in un duello a suon di carte bollate?

Dal canto nostro ci limitiamo a osservare come un modello, nato per il mero trasporto di persone, si stia insinuando nella quotidianità delle persone, plasmandone quella “uber life” ideata dai fondatori della società che, oltre a quello della propria ombra, sembra di limiti non averne alcuni. E come, ancora una volta, il cibo sia al centro dell’attenzione.

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