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Miscele o pure origini?

Come incidono sulla bontà del caffè?


I torrefattori producono le miscele per diversi motivi che vanno dal cercare di creare una fidelizzazione al marchio da parte del loro cliente e del consumatore finale, alla necessità di soddisfare gusti differenti o infine per cercare di ricavare un maggiore guadagno.

Nel mondo del caffè la preparazione di una miscela prevede l’utilizzo di un caffè come base neutra sul quale inserire note e/o contrappunti aromatici mediante origini di maggiore pregio. Capita spesso che la coesistenza di due caffè di carattere sia impossibile, perché in miscela questi amplificano i propri difetti anziché enfatizzare i pregi. Il risultato può essere per esempio una maggiore acidità o amarezza al posto di intensità aromatiche di una particolare finezza ed armonia. La miscela è così, un compromesso privo di una particolare personalità che il consumatore fatica a riconoscere e di cui non percepisce variazioni e modifiche; un compromesso dove è più facile mediare tra caffè omologati e privi di carattere, incapaci di emozionare. 
 
L’unico motivo per cui posso condividere la realizzazione di una miscela è per cercare di compensare alla carenza di corpo del caffè arabica con la robusta. In questo caso utilizzando un ottimo robusta lavato, magari indiano, si riesce ad apportare alla miscela una maggiore corposità senza deturparne la base aromatica. Ma ragionando bene corposità non è forse un contrario di finezza?
 
Per quanto riguarda le singole origini o cru di caffè, il discorso è molto diverso, in meglio si intende.
Innanzitutto questo profilo è per forza di cose limitato ai caffè di varietà arabica che hanno caratteristiche “singolari” perché cresciuti su terreni ideali (meglio se vulcanici), con un clima, microclima ed ecosistema unici dove è presente una particolare varietà e ricchezza di insetti, piante da frutto, fiori ed animali bradi. In queste zone alcuni coltivatori, pochi, curano le piantagioni con speciali pratiche attente ad ogni dettaglio con una successiva e puntuale lavorazione del caffè, che è quasi sempre lavato: solo così riescono a donare ai chicchi quel “gout du terroir” vibrante di carattere, unito alla giusta pulizia aromatica. 
Tutto questo non è sinonimo di perfezione perché contrario al naturale, ma significa emozioni intense e forti che solo i cru sanno trasmettere nella estrazione che io prediligo: l’espresso. Il costo è la conoscenza, la cultura che in quanto tale costa fatica...ma quali e quante soddisfazioni ci regala!
 
A questo punto lascio scegliere a voi quale caffè regalarvi: la pausa che ci prendiamo per sorseggiare un espresso è un attimo che ci dedichiamo, il cui costo è tutto sommato contenuto ed allora . . . vogliamoci bene!
 

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