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L'estro culinario di Silvio Salmoiraghi

Al ristorante Acquerello di Fagnano Olona ci si perde tra le delizie di mille sapori


Cronaca di una "maccaronata" non maccheronica e con poca acqua, all' "Acquerello" (che non scolorirà) di Silvio Salmoiraghi.                                          
Come un Salmo, ma senza salmone, né salmì - in compagnia di una musiva compagna degna delle follie generosamente dissipatrici di un Raymond Roussel o delle pennellate bolidiste di un Boldini -, ci spiaggiamo a un tavolo di questo sobrio locale della "global era" contemporanea, per inebriarci di nettari trans e cisalpini, nutriti di sole e di suoli feraci, per gustare ferocemente dei territori cucinati in longitudini e latitudini lontane anni luce dalla "basiccooking" tanto alla moda tra chi non ha basi cuciniarie e s'illude che la cucina casalinga e tradizionale non ne abbia.
 

Condivide tutto con noi e con gusto la “menade” non monade che ci accompagna in questo "viaggio" senza menù di Silvio, negli inferi di materie prime tamasiche e rajasiche non dieteticamente auspicabili per il futuro dell'umano (che auspichiamo sattvico, sativo e salvifico); tutto condivide con noi, tranne che un uovo d'anatra macchiato dal suo sangue cotto ed un midollo che speriamo esente da prioni...Affondando nei contrasti di un "kaiseki" caldo e freddo di agra dolcezza e nell'amarezza di un cicorietto algale per taglio e consistenza, sdraiato sopra ad un letto catulliano di un lacustre caviale di persico degno di un satrapo persiano.
 

Assale, in questo girotondo di acquolina e di saliva all' "Acquerello" di Fagnano sul fiume Olona, un sapido di mare lontano ma profondo, dove l'acqua si fa dolce come pioggia mescolata al sudore o a una linfa vegetale; in una poiesi del sapore che sollecita la restituzione poetica, cairetica, ben oltre il lieve stordimento della cronaca di una cena e della sua cronologica digestione. C'è tutto lo stimma e lo stemma della fiamma, delle cotture, tra il tale e quale dei crudi di questo passionale innamorato del cibo che è il Silvio Salmoiraghi; un lusso senza lussuria, in cui, tra le delizie di mille sapori, rampolla sempre un non so che di amaro temperante, mai nocicettivo e nocivo come invece quello atavicamente evitato dai primi raccoglitori.
 

Saltiamo il piccione ma, complice una dimenticata giacca, ritorneremo a questa Itaca a giorni, se, come da tradizione carolingia, Ferragosto vuole anitre e piccioni arrosto...E con l’ Autunno, tutto qui è stagionale, già pregustiamo le calorie di un calore che Silvio sa riscaldare sensualmente con la sua passione da flow-experience senza troppi “wow!” superflui. E chissà se ancora ci sarà, nei mesi di Bacco in cui è nata, la musiva bacchica baccante che non disdegna la dionisiaca cantina di questo locale mondanamente fuori dal mondo.


Distanti dal frastuono culinario di un Expo fuori tema (un Pig-Nic più che un "Nutrire il Pianeta"...), qui il ristorante si fa ristoro, restauro e restituzione del meglio di Milano nella sua ruinosa "Milania"; con qualche... Exponente, che il fall-out del suddetto evento (nota positiva ma non Exponenziale) ha fatto ricadere anche qua. E nella impegnata bocca dei commensali, brilla il lampo di un sorriso...
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RISTORANTE ACQUERELLO

Via Patrioti 5, Fagnano Olona (VA)

T. 0331.611394

M. ristorante.acquerello@gmail.com

FB. https://www.facebook.com/Ristorante-Acquerello-478542505593338/timeline/

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