Cesarine: il gusto autentico che conquista il turismo enogastronomico
Nel 2025 +10% di esperienze Cesarine: dall’America al Nord Europa, tutti alla scoperta della cucina italiana autentica.
In un’estate in chiaroscuro per il turismo italiano, tra spiagge che faticano a riempirsi e città d’arte in cerca del tutto esaurito, c’è un fenomeno che continua a crescere: le esperienze gastronomiche di Cesarine. Nel 2025 la rete di cuoche e cuochi di casa più antica d’Italia segna un +10% rispetto all’anno scorso, con un’onda positiva che promette di durare anche in autunno, complice l’allungamento della stagione turistica.
Fondata a Bologna nel 2004 e oggi Comunità Diffusa Slow Food, Cesarine è molto più di una piattaforma di prenotazioni: è una porta d’accesso alla cucina di casa italiana, fatta di sapori tramandati, storie di famiglia e ospitalità vera. Con oltre 1.500 Cesarine e Cesarini sparsi tra città d’arte e piccoli borghi, l’esperienza non è solo gastronomica: è un viaggio nel cuore dell’Italia più autentica.
Un’Italia che si gusta in casa
Che si tratti di impastare tortellini con una nonna bolognese, imparare il segreto del ragù napoletano o degustare vini sulle colline toscane, le esperienze Cesarine mettono in primo piano l’incontro umano. Si cucina, si mangia, si chiacchiera. E si torna a casa con un ricordo che non sta in valigia, ma nella memoria (e forse anche in qualche ricetta appuntata in fretta).
Ed è proprio questa autenticità a conquistare i viaggiatori stranieri: nel 2025 gli ospiti americani restano i più numerosi, seguiti da australiani e canadesi. Ma la vera sorpresa arriva dal Nord Europa: la Finlandia vola a +147%, il Belgio a +115%, l’Olanda a +92%, la Svizzera a +80%. Dati che parlano chiaro: l’Italia è ancora sinonimo di cucina vera, quella che si assapora tra le mura di casa.
Boom dall’Europa dell’Est e mercati lontani
Un altro trend da non sottovalutare è l’interesse crescente dall’Europa dell’Est: +308% dalla Slovenia, +231% dall’Ungheria, +83% dalla Croazia. E non mancano sorprese da molto più lontano: +196% di ospiti dal Sud Africa, +63% dalla Nuova Zelanda, +53% dall’Argentina e dalla Cina.
Persino i viaggiatori italiani, che si suppone conoscano già bene la cucina di casa, hanno fatto registrare un +5%, preferendo mete come Bologna, Lago di Como, Venezia, Firenze, Cinque Terre, Costiera Amalfitana e Sicilia.
Turismo slow, ma con il sorriso
Dietro i numeri, c’è un messaggio chiaro: il futuro del turismo passa per esperienze lente, sostenibili e radicate nella cultura locale. Cesarine incarna questo modello da vent’anni, sostenendo le comunità locali, preservando il patrimonio culinario e creando un’economia della condivisione che fa bene a tutti: a chi ospita, a chi cucina e a chi viaggia.
Il bello è che ogni esperienza è diversa. Perché ogni cucina, ogni tavola e ogni famiglia hanno un loro modo di raccontare l’Italia. E forse è proprio per questo che, in un mondo che corre, fermarsi a impastare, assaggiare e ascoltare storie diventa il lusso più grande.Cesarine: il gusto autentico che conquista il turismo enogastronomicoCesarine: il gusto autentico che conquista il turismo enogastronomico.
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