Torna a inizio pagina

Dal 2025 al 2026 il Distretto del Cibo del Roero cambia passo

Bilancio positivo e nuovi progetti per il Distretto del Cibo del Roero tra promozione, sport, salute e cooperazione nazionale


Territorio, promozione e reti nazionali al centro di una strategia condivisa

Un anno costruito sul campo, evento dopo evento, relazione dopo relazione. Il Distretto del Cibo del Roero chiude il 2025 con numeri solidi, una presenza capillare e una visione che guarda oltre i confini locali. L’incontro del 10 dicembre, ospitato all’Enoteca Regionale del Roero a Canale, ha rappresentato un momento di restituzione e rilancio: davanti ai 26 Comuni, alle 10 associazioni e alle aziende aderenti, sono stati presentati risultati e prospettive per il 2026.

Il bilancio illustrato dal presidente Silvio Artusio Comba restituisce l’immagine di un ente capace di tenere insieme promozione territoriale, filiere produttive, dialogo istituzionale e capacità progettuale. Diciannove eventi di promozione nel solo 2025 e quattro assi di sviluppo già tracciati per il nuovo anno raccontano un percorso che punta a crescere senza perdere il legame con il territorio.

Roero

Un 2025 di presenza continua e riconoscibilità nazionale

Il calendario del Distretto ha attraversato l’Italia, alternando appuntamenti istituzionali, fiere, manifestazioni popolari e contesti di approfondimento culturale. L’avvio a Roma, il 28 marzo, con un incontro dedicato alle politiche agricole e al MASAF, ha segnato subito un posizionamento chiaro. A seguire, le grandi vetrine regionali come Fruttinfiore e la Fiera di Pasquetta di Bra hanno consolidato il rapporto con il pubblico piemontese.

Nel corso dell’anno si sono susseguiti momenti chiave: le tappe di Sommariva Perno dedicate alle filiere locali, la partecipazione al Salone della Dieta Mediterranea di Paestum, eventi tematici su produzioni simbolo come albicocche e piccoli frutti, il Premio Giornalistico del Roero e la presenza alla Fiera del Peperone di Carmagnola.

Settembre ha rappresentato un passaggio strategico. La visita del GAL Terreverdi Teramane ha riconosciuto il Roero come modello di sviluppo territoriale, mentre la ricerca sulle aziende del Distretto presentata con Carlin Petrini ha rafforzato il valore del racconto dei produttori. La partecipazione a Cheese 2025 ha segnato un punto di svolta in termini di visibilità, con un riscontro significativo da parte di pubblico e media.

L’autunno ha confermato il radicamento e l’apertura nazionale: dalla tappa romana di PiemonteIs all’ingresso del Comune di Cherasco, fino alla presenza internazionale a Casa Gusto durante le Nitto ATP Finals e agli eventi sul territorio, a Corneliano d’Alba e all’Enoteca Regionale del Roero.

Roero

Il 2026: cibo, salute, sport e cooperazione

Lo sguardo sul 2026 amplia l’orizzonte. Il Distretto del Cibo del Roero intende rafforzare il legame tra alimentazione, benessere e attività sportiva, inserendo il racconto delle produzioni locali all’interno di grandi eventi di respiro internazionale. In programma conferenze sull’alimentazione sportiva, incontri divulgativi e degustazioni guidate durante appuntamenti come la Gran Fondo Bra Bra, la Gran Fondo Fausto Coppi e le tappe piemontesi del Giro d’Italia.

Accanto a questo, si lavora a strumenti di riconoscibilità per i consumatori, come una mappatura digitale che permetta di individuare l’origine dei prodotti direttamente dall’etichetta, e a momenti di confronto con altre realtà piemontesi, italiane ed estere. Manifestazioni come Vinum, la Fiera del tartufo Bianco d’Alba e il Salone del Gusto di Torino rappresentano occasioni centrali per laboratori e degustazioni dedicate.

Un ulteriore tassello riguarda la formazione di alto profilo, con l’obiettivo di portare in Piemonte un evento internazionale dedicato alle sfide dell’economia agroalimentare globale e al ruolo dei piccoli produttori.

Roero

Un lavoro di squadra che guarda lontano

Il commento del presidente dell’Enoteca Regionale del Roero, il senatore Marco Perosino, sottolinea il valore della collaborazione: oltre cinquanta eventi gestiti dall’Enoteca nel 2025 testimoniano una sinergia che punta a rafforzarsi ulteriormente nel nuovo anno.

La visione condivisa è chiara: solo attraverso il lavoro congiunto tra Comuni, imprese, Regione Piemonte e altri Distretti del Cibo sarà possibile posizionare il Piemonte come riferimento nazionale per lo sviluppo agroalimentare sostenibile. Il 2025 ha dimostrato la solidità del percorso; il 2026 si apre come l’anno della crescita strutturata.

ADV