Una realtà come la cucina urbana d’un tempo o un’utopia attuale?
E’ innegabile che la trasformazione delle grandi città in un melting pot gastronomico e culturale, con la presenza di flussi di immigrazione sempre più importanti anche in Italia, porta a cucine di contaminazione, costituite da prodotti di diverse provenienze, fruibili solo nei grandi centri. Da anni ormai New York, Londra, Parigi, Amsterdam vivono questo fenomeno in cui sempre più i ristoranti di quelle città finiscono per servire piatti con ingredienti apolidi che si trovano soprattutto nei mercati e nei piccoli negozi.Viene però da chiedersi se un Paese così radicato nelle tradizioni come l’Italia, ultimamente legato a slogan come “Km 0”, possa in futuro dar vita nelle città più grandi a una cucina metropolitana.
E’ possibile oggi per un cuoco “curioso” approvvigionarsi a Milano, Torino, Roma, Firenze, Palermo etc. all’interno delle mura della città, nei mercati, nei negozi, dagli artigiani e produrre eccellenti piatti? Di questo si parla nella trasmissione di sabato 9 giugno del Gastronauta, in onda su Radio24 alle 11 con l’intervento di:
DAVIDE RAMPELLO | Direttore artistico di Expo 2015 e storico della cultura materiale
FABIO PICCHI | chef ristorante il Cibreo di Firenze
ALESSANDRO ROSCIOLI | Salumeria Roscioli (con cucina) di Roma
MARCO BOLASCO | Direttore Editoriale di Slow Food
GABRIELE FAGGIONATO | Chef del ristorante Amaltea di Milano
DAVIDE DI CORATO | Direttore del mensile Chef
ALBERTO CAPATTI | Storico dell’alimentazione
DAVIDE OLDANI | Chef e patron del ristorante D’O di Cornaredo (MI)