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Aroma di luppolo

Lo storico elemento della birra le dona sapore amaro e speziato


In questo caso, la parte più amara della faccenda non è poi così difficile da mandare giù. Parlo del luppolo, un ingrediente poco conosciuto ma componente fondamentale in tutte le birre. L’Humulus lupulus è una pianta erbacea, rampicante ed infestante. Ha una vigoria impressionante che ne determina una crescita anche di decine di centimetri al giorno. Dalle radici partono getti che possono raggiungere anche i dieci metri di lunghezza. Ingrediente essenziale per la produzione birraria è la luppolina, sostanza prodotta dalle ghiandole e dalle infiorescenze della pianta. 


La birra, le cui prime menzioni risalgono intorno al 3700 a.C., solo nella storia “recente” ha incontrato e sposato il gusto del luppolo; un tempo la cervogia era aromatizzata con bacche di ginepro, coriandolo o bucce d’arancia ma, salvo alcune birre tradizionali, nei secoli il luppolo ha avuto la meglio.


Legge Tedesca sulla Purezza che citava come elementi essenziali e unici per la fabbricazione di birra acqua, orzo e luppolo. 


Le India Pale Ale sono le birre che comunemente più esprimono l’aroma e l’amaro del luppolo. Lo stile IPA nasce in Inghilterra nel periodo imperiale quando, per affrontare i lunghi mesi di navigazione verso le colonie, la bevanda veniva aggiunta di una maggior quantità di luppolo ed alcol, che la preservavano meglio. Riscosse particolare successo tra l’esercito che non impiegò molto ad apprezzarne le caratteristiche.


LopLop del Birrificio Dada di Correggio (Reggio Emilia). Di un bel colore arancio pallido e con schiuma strutturata e persistente, al naso presenta note erbacee e di scorza d’arancia. L’ingresso è morbido, si sentono crosta di pane e cereali; si trasforma ben presto in un nota secca e duratura che lascia la bocca ben pulita e rivela la decisa luppolatura. È una birra piacevole e facile da bere.


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