La Calabria del vino conquista tutti: cronaca della prima edizione del Merano WineFestival – Essenza del Sud
Tre giorni tra grandi vini, masterclass e chef stellati: la Calabria conquista wine lovers e operatori al debutto del Merano WineFestival al Sud
Sono nato e cresciuto tra i filari del Gaglioppo. E mai come in questi tre giorni ho visto la mia terra brillare agli occhi di chi è venuto da fuori. Dal 7 al 9 giugno, Cirò e Cirò Marina sono stati il palcoscenico della prima edizione del Merano WineFestival Calabria – Essenza del Sud. Un evento che ha portato in riva allo Ionio l’eleganza del celebre festival altoatesino, unendola all’anima vera del Sud vitivinicolo.
E non è solo il cuore a dirlo, ma anche i numeri: quasi 3000 presenze complessive, oltre 150 produttori selezionati da The WineHunter, decine di chef stellati e pizzaioli d’autore, e il vino… protagonista assoluto.
Un taglio del nastro che profuma di storia
Sabato 7 giugno il centro storico di Cirò – il mio paese – ha accolto oltre 1200 persone tra i vicoli accesi di musica e profumi. Sul palco, insieme a Helmuth Köcher, patron del Merano WineFestival, c’erano volti noti della nostra regione: l’assessore Gianluca Gallo, i sindaci Mario Sculco e Sergio Ferrari.
L’emozione è salita quando abbiamo iniziato a versare i calici: banchi dedicati ai vini bianchi e rossi calabresi, con interpretazioni moderne e tradizionali del nostro amato Gaglioppo, ma anche assaggi rari da Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata e Sardegna.
Tra i piatti tipici preparati dagli chef locali – morzello, alici in saor, parmigiana calabrese – e il ritmo vivace della musica, sembrava che Cirò non dormisse mai.
Borgo Saverona, la culla dell’eccellenza
Domenica e lunedì, il festival si è spostato a Borgo Saverona, un angolo elegante e rurale immerso nei vigneti di Cirò Marina. Qui, sotto il sole e tra gli ulivi, abbiamo accolto produttori, enologi, buyer e tantissimi wine lovers.
Più di 150 realtà tra vini, birre artigianali, distillati e specialità alimentari: un percorso sensoriale lungo l’Italia del Sud. In molti hanno assaggiato per la prima volta le nuove etichette della Guida The WineHunter 2025, con aziende come Ippolito 1845, Librandi, Ferrocinto, Caparra & Siciliani e tante piccole perle come 3spirits o cantine Greco.
Momento spettacolare? Senza dubbio gli showcooking firmati da grandi chef calabresi: Luca Abbruzzino, Antonio Biafora, Caterina Ceraudo e Nino Rossi, con piatti da stella Michelin che raccontano il nostro territorio con eleganza e orgoglio. E le pizze d’autore di Daniele Campana e Roberto Davanzo hanno conquistato anche i palati più esigenti.
Parole che fanno crescere: talk e masterclass
Accanto al vino, la cultura. Nella Sala Camino, si è parlato di Cirò e del suo futuro come DOCG, con contributi importanti di Attilio Scienza e Saveria Sesto, che hanno illustrato lo stato della genetica viticola calabrese e l’enorme valore della biodiversità.
Interessantissima anche la masterclass dedicata ai vitigni rari calabresi: abbiamo assaggiato vini quasi introvabili, con storie familiari e rurali da ascoltare, più che da leggere in etichetta.
Nel giardino esterno, momenti di dialogo tra produttori e pubblico hanno creato ponti tra passato e futuro: la vinificazione in anfora, le sfide climatiche, il futuro delle categorie low e no-alcol, tutto visto con lo sguardo autentico di chi la terra la lavora davvero.
Una scommessa vinta
Se qualcuno, prima del 7 giugno, aveva ancora dei dubbi su quanto la Calabria potesse parlare il linguaggio del vino contemporaneo, oggi ha cambiato idea. Questa prima edizione del Merano WineFestival Calabria è stata un successo pieno, nato dalla collaborazione tra il festival altoatesino, la Regione Calabria, l’ARSAC e il Consorzio dei Vini Cirò e Melissa.
Da calabrese, da ciròtano, e da appassionato di vino, posso dire che abbiamo mostrato il nostro volto migliore. Quello fatto di accoglienza, territorio, orgoglio contadino e visione.
Questa non è solo una festa del vino, è un manifesto identitario: la Calabria può parlare al mondo, calice alla mano. E farlo con stile, sapore e sostanza.