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Salvo Foti parla di "naturale"

La grande fortuna del suo vino? Essere etneo.


Segui le interviste che la redazione del Gastronauta fa ai grandi  protagonisti di <span style="\&quot;font-style:" normal;="" \"="" class="\&quot;Apple-style-span\&quot;">SEMPLICEMENTEUVA. Questa settimana Salvo Foti de I Vigneri, ci spiega cosa significa per lui "naturale"

 

Per Salvo Foti un "bel vino" è un vino equilibrato, armonico e complesso. L'equilibrio e l'armonia sono qualcosa di intrinseco, che viene da molto lontano: dall'uva, dalla vigna, dal vitigno, dall'ambiente (clima e terreno) dall'uomo (individuo e cultura). Il nostro modo di essere, così come per il vino, è relativo e dipende dall'ambiente (la zona) in cui si vive, dal proprio passato (la vigna e i vitigni), dal presente (l'annata), dalla propria cultura (il viticoltore, il vinificatore), dal momento (la vinificazione), dal futuro (l'affinamento). Salvo Foti fa parte del consorzio I Vigneri, in cui tutte le aziende sono accomunate dalla coltivazione di vitigni autoctoni e rispetto per l’ambiente.

 

Si può dare al vino la definizione di “naturale”?

Legalmente no. L'appellativo vino naturale o organico è un modo in uso ormai da tempo per intendere quei vini prodotti con  sistemi biologici o biodinamici, oppure frutto di una coltivazione viticola e di una vinificazione con metodi antichi, adattati alle esigenza di oggi.  

 

Quindi, quali caratteristiche deve avere un vino per essere definito “naturale”?

Per produrre un vino naturale servono alcune fondamentali condizioni, tutte necessarie e da sole insufficienti. In sintesi sono:

-massima adattabilità (eco-compatibilità) dei vitigni e dei sistemi di allevamento della vite al territorio in cui sono coltivati;

- utilizzo di sole sostanze organiche e prodotti di origine naturali, in bassa quantità, per la coltivazione dei vigneti e per la vinificazione;

-zona viticola interessata di adeguata ampiezza territoriale. E' difficile pensare un tale sistema di agricoltura svolto a macchia di leopardo;

-maturazione delle uve e produzione del vino coerente con l’andamento stagionale: le esigenze in temperatura, luce, escursioni termiche, di cui necessita la produzione viticola e enologica, dovranno coincidere con le stagioni. Nel caso ad esempio di un vino secco, l’uva dovrà  maturare in un periodo in cui vi è la giusta temperatura per la fermentazione, ne troppo caldo  ne troppo freddo, per non essere costretti ad intervenire con energia esterna, invasiva, o con prodotti chimici;

-lunga esperienza vitivinicola del viticoltore-vinificatore;

-onestà del produttore, che in definitiva è il miglior ingrediente di un vino.

 

Qual è la caratteristica che differenzia il suo vino da quello tradizionale? Quale il suo valore aggiunto rispetto agli altri?

Ho la grande fortuna di essere Etneo. Sull'Etna esiste una antichissima tradizione, una esperienza vitivinicola millennaria. Coltivo insieme a I Vigneri, viticoltori professionisti figli di viticoltori, vigneti ad alberello che spesso hanno più di 100 anni, impiantati da Uomini etnei, due generazioni fa. Gli stessi vigneti che, dopo di me, continueranno a coltivare i miei figli. Produciamo un vino in cantina costruita in pietra lavica nel 1800, usando solo la nostra forza e quella di gravità. Il valore aggiunto del nostro vino è il rispetto per la nostra cultura agricola, per il nostro lavoro, per l'Uomo e per il nostro territorio, di cui noi ci sentiamo parte,  non al di sopra.     

Salvo Foti – I Vigneri

Via Tamburino Merlini,1

Mineo (CT) 

Tel. 0933 982942

info@salvofoti.it

www.ivigneri.it

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