Italia, non più patria del buon caffè?

Fare un buon caffè è un’arte e, come tale, va appresa. Lo hanno capito anche i Paesi prima ignoranti in materia, dove c’è una vera e propria ebollizione intorno alla bevanda: iniziano a proliferare scuole per imparare a fare, persino a casa propria, una tazzulella dal contenuto indimenticabile e la gente è disposta anche a pagare tanto pur di acquisire una cultura approfondita sull’argomento.

In Usa (dove si sta diffondendo sempre di più la mania del caffè filtro delle micro torrefazioni), Australia, Londra, Amsterdam, Copenaghen. Dappertutto è un continuo boom di corsi, degustazioni, approfondimenti sulla materia prima e sulla migliore modalità di preparazione, nascita di piccoli torrefattori, desiderio di conoscere i legami con il territorio e produzioni eticamente sostenibili.

E l’Italia? La qualità medio-bassa dell’espresso di molti bar nazionali ci fa capire che evidentemente il nostro Paese non pare essere contagiato dal fermento estero che ruota attorno al caffè. Sarà colpa dell’irrefrenabile avanzata delle cialde o i nostri baristi e consumatori non approfondiscono perché si credono “imparati” e pensano che, comunque vada, la loro leadership sull'argomento, rimarrà indiscutibile?

A questo tema sarà dedicata la puntata de Il Gastronauta di sabato 17 maggio alle ore 11.00 su Radio24. Intervengono:

GABRIELE CORTOPASSI | Blog Il caffè espresso italiano  

LUIGI LUPI | Trainer dei baristi, Scae (Specially Coffee Association of Europe) 

ENRICO WURM | Giudice internazionale WCE (World Coffee Events) 

ANTONIO QUARTA | Quarta Caffè di Lecce, Pres. dell’Aassociazione Italiana Torrefattori

ANDREJ GODINA | Assaggiatore di caffè e Responsabile per l’Italia della Coffee Education di Scae (Specially Coffee Association of Europe) 

ENRICO MESCHINI | Le Piantagioni del Caffè e Pres. di CSC – Caffè Speciali Certificati

MORENO FAINA | Direttore dell’Università del caffè di Illycaffè

(foto: torinobygnam.it)

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