A volte ritornano: il vermut (vermouth)
Il vino liquoroso aromatizzato torinese torna in auge insieme ad altri alcolici made in Italy
Tempi felici per i cocktail che pare stiano attraversando un periodo di grande successo. A trarre beneficio dalla popolarità di questi drink, anche gli ingredienti con cui si preparano.
Fra tutti il vermut (vermouth) che, finito nel dimenticatoio, sta ora rivivendo una seconda giovinezza sulla scena nazionale.
Il vino liquoroso aromatizzato, orgoglio italiano made in Torino, antesignano storico dell’aperitivo, è tornato in auge, ma con caratteristiche diverse rispetto al passato.
Prima era il fiore all’occhiello della produzione industriale, ora la realizzazione è soprattutto artigianale.
Oltre al vermut, il Belpaese ha iniziato a mettere l’impronta del proprio marchio anche su altri spiriti, generalmente associati a una provenienza estera, quali gin, whisky, pastis, rum.
Quali le ragioni del ritorno sotto nuove spoglie (vermut) e delle neo-produzioni nazionali (gin, pastis, rum, whisky)? E’ possibile identificare le cause di questa popolarità con il grande successo dei cocktail?
Agli spiriti made in Italy sarà dedicata la puntata de Il Gastronauta del 26 aprile, alle ore 11.00 su Radio24. Interverranno:
GIUSTINO BALLATO | Anselmo Vermouth di Torino
ANTONIO PARLAPIANO | Speakeasy di Roma
ROBERTO BAVA | Vermouth Cocchi di Cocconato d’Asti (AT)
FABIO GOTI | Az. Alla Gusteria Nunquam di Tavola (PO)
ENRICO GIORDANI | Pastis Argalà di Boves (CN)
RICCARDO DE PRÀ | chef Patron ristorante Dolada di Plois in Pieve d'Alpago (BL)
STEFANO NINCEVICH | Giornalista Bargiornale
ROBERTO MARTON | Marton’s Gin di Bassano (VI)
ALBRECHT EBENSPERGER | Distilleria Puni di Glorenza (BZ)
LUCA GÀRGANO | Az. Velier di Genova