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Acciughe e burro, un ritorno di coppia

Acciughe e burro. Due alimenti che erano finiti nel dimenticatoio, ora si godono un nuovo successo



E’ un trionfale ritorno quello delle acciughe e il burro. Un tempo, neanche troppo lontano, bistrattati e snobbati come neanche i figli della serva, buttati fuori dal frigorifero per far posto ad altri prodotti più trendy (ricordate la moda della margarina?), considerati di poco valore o poco salutari.

Ora rivalutati e portati sugli allori da celebri chef, infilati nel carrello della spesa da casalinghe all’avanguardia e osannati da gourmet in fase revisionista.

LE ACCIUGHE

Cosa è successo? Diciamo che la vita per i pesci azzurri, soprattutto per le acciughe, è cambiata.

In primis per quelle del Cantabrico, a cui molto deve la rivalutazione della categoria. Possono nuotare in acque fredde e gelate, che permettono di accumulare una maggior quantità di grasso e una taglia superiore rispetto a quelle pescate in altri mari, in più godono del fermo e della quota pesca imposto agli operatori della Cantabria.

La popolarità di questa acciuga premia pure le nostre alici di Cetara, di Monterosso e di Meniaca, anche se sul mercato le spagnole sono per ora inarrivabili.

IL BURRO

Il burro, compagno di merende delle nostre acciughe, è andato a ruota.

Per anni additato come alimento dannoso per la salute, ha visto il più salutare olio extravergine d’oliva fregargli il posto, anche in quelle preparazioni come il risotto o la cotoletta alla milanese in cui la tradizione e il gusto impongono diversamente.

Oggi si ricomincia a parlare e mangiare del burro, ma anche a chiedere che nelle sue etichette si faccia più chiarezza e informazione.

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