Bottura e Google Pixel: quando l’AI veste da chef

Massimo Bottura compie 30 anni… di Osteria Francescana. E invece di spegnere candeline, ha deciso di “accendere” il suo Google Pixel e chiedere all’AI un regalo speciale: ridisegnare le divise della sua mitica “Famiglia Francescana”.

Un Pixel in cucina

Non è il solito gadget tecnologico: Bottura ha usato il suo Pixel 9 Pro XL come se fosse un taccuino magico. Foto scattate tra botti di aceto balsamico e forme di Parmigiano si sono trasformate, grazie a Gemini, in moodboard, palette colori e dettagli sartoriali.
Un click qui, una suggestione lì… ed ecco bottoni a goccia che ricordano il balsamico e tessuti che sembrano sfoglie di Parmigiano. Non è fantascienza: è Pixel che diventa stilista improvvisato.

L’AI come sous-chef creativo

Se la cucina di Bottura è sempre stata un laboratorio di immaginazione, questa volta il sous-chef non ha mani né cucchiaio, ma un algoritmo. Eppure il risultato è tutt’altro che freddo: divise che raccontano appartenenza, passione e poesia.
Come dice lo chef: “Con Pixel non ho solo fatto foto, ho ricamato idee”.

La furbata comunicativa 

Ma diciamolo: oltre al design, qui c’è stata anche una bella mossa strategica. Nel mare di notizie e hype sull’AI, Bottura e Google Pixel hanno trovato un modo intelligente per restare sulla cresta dell’onda mediatica. Niente solite interviste o ricette, ma un progetto curioso, visivo e facilmente condivisibile. Risultato? I giornali parlano, i social rilanciano, e la Francescana festeggia i suoi 30 anni con una visibilità da prima pagina. Una mossa da fuoriclasse della comunicazione, oltre che della cucina.

Tradizione + innovazione = look stellato

Il bello di questa avventura? Vedere come un tool tecnologico pensato per scattare e chattare diventa un alleato creativo capace di vestire un sogno. In fondo, tra piatti che raccontano storie e divise che raccontano emozioni, la Famiglia Francescana non poteva festeggiare i suoi 30 anni in modo più… Pixel-perfect.