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Tutti vogliono mangiare all'aperto

Complice la pandemia, il desiderio di mangiare all'aperto è sempre più diffuso



La pandemia, oltre ad aver provocato situazioni drammatiche, ha inciso profondamente anche sui costumi della società. Prima di tutto sull’alimentazione e, in particolare, sui modi di mangiare.

Mangiare all'aperto è sempre più una necessità

I lockdown, quando il virus imperversava, e le paure di contagio hanno provocato tra la gente il desiderio di aria aperta, di voglia di libertà, che ha portato alla ricerca di locali che non fossero solo al chiuso. Una richiesta che si è allargata fino a divenire la più ricercata nelle prenotazioni, privilegiando i ristoranti in grado di offrire il pranzo o la cena a cielo scoperto.

Per il nord dell’Italia una modalità completamente nuova. Fino al 2020 a Milano ben pochi erano i ristoranti con dehor, giardino e terrazza, mentre città come Roma hanno sempre disposto di location splendide con queste caratteristiche.
Tutti vogliono mangiare all'aperto
In passato, a dire il vero, la libertà di godere del cibo con il cielo azzurro sopra la testa, è stato retaggio soprattutto di quei vacanzieri che ricercavano, in estate, quei locali particolari “pieds dans l’eau” o perlomeno con i piedi nella sabbia.

Così il Clandestino di Portonovo, il Bucaniere di San Vincenzo, il Riccio di Anacapri, il Vota Vota di Sampieri, l’Eco del Mare di Lerici, il Pineta di Bibbona, il Merlo del Lido di Camaiore, sono da sempre ricercati e, di certo, lo saranno anche nei prossimi mesi.

La cucina da spiaggia

La pandemia, in un certo senso, ha sviluppato altre tipologie, a cominciare dai tradizionali stabilimenti balneari, un tempo solo sdraio e ombrelloni. La Versilia, in particolare, offre ormai una “cucina” da spiaggia (che durante le recenti feste pasquali ha fatto il tutto esaurito) talmente presente da farne un modello, non solo di quantità, ma pure di qualità dell’offerta (Bagno Piero, Bagno Silvio, Bagno Carducci con il ristorante l’Acciughina ecc.).
Una cucina da spiaggia che offre lo spaghetto con le arselle e il fritto misto, come piatti “cult”.
Mangiare all'aperto
Il modello Versilia, tra l’altro, presenta da sempre a Pietrasanta appunto le cene sotto le stelle nei tanti locali sparsi per le viuzze dello splendido borgo (Enoteca Marcucci, La griglia di Varrone, Filippo). Anche le città hanno ormai metabolizzato la presenza dei tavoli all’aperto (come dimostrano le tante querelle sui costi praticati dalle amministrazioni ai ristoratori) a un punto di non ritorno.

Se da un lato questa nuova modalità ha portato respiro all’economia di numerosi locali, durante la crisi pandemica; dall’altro, in alcuni casi, soprattutto quando i tavoli sono ai margini di strade molto trafficate (a portata di tubi di scappamento), lo spettacolo di tavolate senza soluzione di continuità non offre una vista piacevole e mi vien voglia di etichettare tutto ciò come cibo di strada (Street food) da sempre riferito ad altro.

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