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Vini naturali, una truffa?

Puntata radiofonica per scoprire cosa differenzia i vini naturali da quelli convenzionali


Una ventina di giorni fa Robert Parker Junior, il critico del vino più potente nel mondo, si è lanciato in quindici “previsioni” sul prossimo futuro gastronomico, non facendo altro che ribadire concetti già consolidati da tempo.

La terza di queste "prevedibili profezie" riguarda il vino naturale. “Verrà chiarita l’indefinita frode dei vini naturali o “autentici” (la maggior parte dei vini seri non ha additivi)”: così parlò il critico del vino da cui dipendono le sorti di tutte le cantine della terra. Un’affermazione feroce, la sua, che però offre lo spunto per maggiori riflessioni sull’argomento. Partendo dal presupposto che il vino è frutto dell’agricoltura, per capire la contrapposizione tra vini naturali e convenzionali, ci si potrebbe interrogare se l’uso o meno di additivi riguarda solo gli interventi in cantina o se si possa estendere anche ai metodi con cui si coltivano le vigne.
Per definire naturale un vino, insomma, il termine di paragone devono essere solo gli additivi usati o meno in cantina o bisogna prendere in considerazione anche il tipo di agricoltura (bio, biodinamica, convenzionale) con cui si ottengono le uve? 
 

RIASCOLTA IL PODCAST >>>

 

Se ne parlerà, domani 18 gennaio, alle 11 su Radio 24 con: 

 

LUCA D’ATTOMA | Enologo, Wine Maker, Produttore 

LEONELLO ANELLO | Agronomo 

RICCARDO COTARELLA | Enologo, Wine Maker 

ANGELO PERETTI | Direttore del Consorzio Tutela del Bardolino e del Custoza e del magazine on line Internet Gourmet, Giornalista

ELEONORA GUERINI | Responsabile Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso 

ARIANNA OCCHIPINTI | Az. Agr. Arianna Occhipinti di Vittoria (RG)

ANGIOLINO MAULE | Az. Agr. “La Biancara” di  Gambellara (VI), Presidente Vinnatur (Associazione Viticoltori Naturali)

OSCAR FARINETTI | Eataly


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