Calabria agricola verso il futuro: innovazione e qualità al centro del rilancio
Fieragricola 2026 fa tappa in Calabria: digitalizzazione, multifunzione e identità spingono la crescita del settore agricolo regionale.
- Fieragricola, un ponte tra verona e la calabria
- Una regione che punta sull’agricoltura
- Dalla qualità al valore economico: i numeri parlano chiaro
- Le sfide non mancano, ma la direzione è quella giusta
- Conclusione: orgoglio calabrese e apertura al mondo
La Calabria non sta a guardare. Lo dimostra con forza la recente tappa di Fieragricola 2026 alla Cittadella Regionale di Catanzaro, che ha acceso i riflettori su un’agricoltura calabrese sempre più aperta al confronto, alla digitalizzazione e alla trasformazione tecnologica. Un evento che non è solo simbolico, ma rappresenta il segno concreto di un settore pronto a rilanciarsi con determinazione, restando ancorato alle sue radici ma con lo sguardo fisso verso il futuro.
Fieragricola, un ponte tra Verona e la Calabria
In vista della rassegna internazionale che si terrà a Veronafiere dal 4 al 7 febbraio 2026, Fieragricola ha scelto proprio la Calabria come tappa strategica del suo roadshow. Non un caso: la nostra regione custodisce un patrimonio agricolo prezioso, fatto di qualità, Biodiversità e tradizione, ma anche di sfide da affrontare. secondo i dati del Crea-Masaf (2024), la SAU media per azienda in Calabria è di 10,2 ettari, con un reddito netto di 12.501 euro. Margini di crescita, dunque, ce ne sono eccome.
Come ha sottolineato Matteo Pasinato, event manager di Fieragricola, il claim “Full Innovation” non è uno slogan vuoto, ma una missione: aiutare le imprese agricole, anche quelle calabresi, ad affrontare le sfide del domani. Un futuro che parla di formazione, multifunzionalità e nuove tecnologie.
Una regione che punta sull’agricoltura
L’agricoltura è strategica, ha ribadito l’assessore regionale Gianluca Gallo. Ed è per questo che la Regione Calabria continua a investire con convinzione per rendere il comparto sempre più forte e competitivo su scala nazionale. L’obiettivo? Creare le condizioni per uno sviluppo armonico delle filiere, sostenere il ricambio generazionale e migliorare la redditività.
Ma non si può parlare di rilancio senza parlare di innovazione. Oggi più che mai, la sfida si gioca sulla capacità di digitalizzare i processi, adottare strumenti smart, utilizzare energie rinnovabili e valorizzare le colture specializzate – come il vigneto, il frutteto, l’olivo – senza perdere di vista l’importanza della chimica verde e dei servizi multifunzionali.
Dalla qualità al valore economico: i numeri parlano chiaro
La Calabria vanta 46 Indicazioni Geografiche tra Dop, Igp, Stg e bevande spiritose, classificandosi undicesima in Italia per numero di prodotti certificati. Un patrimonio identitario di enorme valore, non solo culturale ma anche economico. Secondo l’Osservatorio Ismea-Qualivita, il comparto Dop-Igp calabrese vale 52 milioni di euro, con un equilibrio tra agroalimentare (57,7%) e vitivinicolo (42,3%).
Sono numeri che raccontano una regione che produce eccellenze e che ha tutte le carte in regola per imporsi anche fuori dai confini locali. Lo sottolinea anche Giuseppe Iiritano, direttore generale del Dipartimento Agricoltura della Regione: “La Calabria è in fermento. La biodiversità del territorio consente alle imprese di diversificare e innovare. La collaborazione con Veronafiere, da Vinitaly a Fieragricola, rappresenta un’opportunità straordinaria.”
Le sfide non mancano, ma la direzione è quella giusta
Non va nascosto che il settore agricolo calabrese si trova ad affrontare criticità importanti: dai cambiamenti climatici alle tensioni geopolitiche, passando per burocrazia opprimente e infrastrutture inadeguate. Lo riconoscono anche i principali attori del settore, da Coldiretti a Confagricoltura, da CIA a Copagri. Ma la voglia di reagire c’è, e si traduce in aggregazione, innovazione e valorizzazione delle produzioni locali.
Come ha ricordato Fulvia Michela Caligiuri, direttrice generale di ARSAC, il comparto si è già trasformato radicalmente negli ultimi 20 anni. Oggi più che mai, la digitalizzazione è la chiave per restare competitivi. E Fieragricola rappresenta un’occasione preziosa per dotare le imprese agricole calabresi degli strumenti concreti per affrontare il futuro con più certezze.
Conclusione: orgoglio calabrese e apertura al mondo
La Calabria agricola non è ferma. È viva, dinamica, determinata. Con eventi come Fieragricola, la regione si dimostra aperta al confronto, capace di dialogare con il mondo e di raccogliere le sfide dell’innovazione senza rinunciare alla propria identità autentica.
Perché la nostra terra, con le sue patate, le sue cipolle, i suoi finocchi, i suoi fichi, il suo bergamotto e i suoi vini che raccontano storie antiche, ha tutto ciò che serve per essere protagonista. E ora lo sta dimostrando.