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Maccheroni digitali

A Milano il designer Gioacchino Acampora e lo chef Eugenio Boer fanno i primi esperimenti di pasta digitale con stampanti 3D


food truck) a tenere banco in Italia; un ritorno al passato, alla tradizione verace, mentre fa capolino la cucina digitale, di una  tecnologia d’avanguardia, la stampante 3D, in grado di sfornare in 4 minuti un piatto di pasta.

Tutto ciò non avviene nel film Star Trek, ma l’ho visto nei primi esperimenti nella storica Carrozzeria Castagna di Milano di Gioacchino Acampora, noto per “ridisegnare” la carrozzeria di auto di ogni tipo (dalle Ferrari alla Cinquecento). Le stampanti 3D sono alla base del suo lavoro di customizzazione delle auto e non solo, ma in questa sede si nota subito la passione del cibo per la presenza di una cucina professionale.

Acampora ha ben pensato di unire le sue competenze con la cucina, sfornando il primo piatto costruito e cucinato in 3D. Per farlo ha completato la stampante 3D più veloce al mondo (1m al secondo) con un kid di estrusione da lui concepito, dotato di uno speciale meccanismo di alimentazione interfacciato, mediante software, a un programma di modellazione 3D, per tradurre il pensiero commestibile di un cuoco e l’idea progettuale di un architetto–designer. 
 

Con l’aiuto dello chef Eugenio Boer, in soli 4 minuti, è stato possibile realizzare al momento un piatto di pasta di grano duro perfettamente cotto, senza ulteriori passaggi fuori dalla stampante, se non l’aggiunta di una foglia di basilico e un goccio di olio crudo. La forma della pasta è stata ispirata al Vesuvio ed è circondata da decori geometrici in sugo rosso al pomodoro, salsa bianco latte di mozzarella e verde aglio orsino.

Secondo Acampora gli sviluppi potranno essere clamorosi: possibilità di cene a distanza, con invio delle basi del piatto al cliente che riceverà all’atto dell’acquisto un file che, introdotto nella stampante, darà forma agli ingredienti ricevuti e con le medesime temperature, tempi e modi con cui lo chef avrebbe messo a punto nel suo ristorante.
Mamma che freddo fa! Penso a una cena a due…Forse l’uso  3D sarà piuttosto per uno scambio fra chef, pasticcieri e food design; vedremo gli sviluppi: il futuro è cominciato, non si può fermare.

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