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Tendenza Champagne: perlage personali ed eleganti

Alla Giornata dello Champagne presentate 120 cuvée differenti


Poco più di sei milioni di bottiglie consumate, sesto mercato mondiale con una forte preferenza per le Riserve. Questo è il quadro dello champagne in Italia. Guardandolo con gli occhi attenti si capisce come i colori determinati dai numeri siano sempre brillanti, mentre il disegno complessivo non sia altrettanto nitido. Tutta colpa della realtà. La Giornata dello Champagne recentemente organizzata dal Bureau Champagne (costola italiana del Comitato che riunisce tutte le maison e tutti i viticoltori della Champagne) non solo ha raggruppato 39 maison effervescenti, ma al contempo è stata in grado di fornire uno spaccato piuttosto realistico di quelle che sono le attuali tendenze legate a questa tipologia di vino.

Nonostante il calo degli espositori–emblematiche le defezioni di lusso di Louis Roederer (produttore del famoso e costoso Cristal), Bollinger (per anni lo champagne di 007), insieme ad una largo numero di piccoli produttori già piuttosto conosciuti nel nostro paese- il dato che è emerso da questa giornata, riguarda le dinamiche che guidano le scelte degli operatori di settore. Uno dei pochi dogmi nella selezione di un’etichetta pare essere quello legato al prezzo. Un dato che non aiuta il consumatore abituale a trovare sorsi fuori dal comune, né è di conforto al fruitore occasionale che, in particolar modo durante la stagione natalizia, si ritrova a dover scegliere tra i soliti noti. Durante questa manifestazione, comunque utile vista la possibilità di assaggiare e confrontare in un’unica occasione ben 120 cuvée differenti, si sono segnalati diversi produttori, in particolar modo quelli coerenti con la propria storia e con il proprio stile produttivo. Perlage non necessariamente costosi, ma in grado di essere personali e, come si richiede ad ogni buon champagne, eleganti.


Qualche consiglio? Per chi preferisse un’effervescenza ‘naturale’ ecco il Drappier Brut Nature Sans Soufre (100% Pinot Nero senza solfiti aggiunti prodotta da una maison che sorge nell’Aube, fuori della zona classica della Champagne). Mailly Grand Cru Brut Réserve è invece uno champagne in cui l’unione dei produttori (Mailly è una cooperativa di vigneron) fa la forza di questa etichetta a base Pinot Nero. Per chi infine sia stanco delle solite grandi cuvée ma non vuole rinunciare da una bottiglia di pregio, ecco lo champagne Henriot Cuvée des Enchanteleurs 1998. Una bollicina dal tratto vinoso e potente che non sfigura neppure accanto ad una costoletta di agnello.

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