Dom Pérignon: il viaggio eterno della creazione
Un’esperienza tra arte, vino e visione, con sette icone creative e nuovi Millesimati che celebrano l’armonia come fonte di emozione.
C’è qualcosa di sacro nel silenzio che precede la creazione. Quell’istante sospeso in cui le idee iniziano a farsi materia, visione, emozione. È esattamente in quello spazio che mi sono ritrovata, esplorando il nuovo capitolo di Dom Pérignon: Creation is an eternal journey.
Non è solo una campagna, né soltanto una celebrazione del lusso. È un invito. Un’esperienza. Un viaggio sensoriale e culturale che intreccia arte, memoria e futuro, con lo champagne come simbolo di un’eterna ricerca di armonia.
Un brindisi con le stelle
Tutto inizia con un mito: “Sto bevendo le stelle!”, avrebbe detto nel 1668 il monaco benedettino Dom Pierre Pérignon. Da quel momento, ogni Millesimato Dom Pérignon diventa parte di una narrazione che attraversa i secoli. Ma oggi, qualcosa cambia. O meglio: si evolve.
Incontro questa trasformazione in sette sguardi, sette creatori iconici scelti dalla Maison per interpretare il senso della creazione. Zoë Kravitz, Clare Smyth, Tilda Swinton, Alexander Ekman, Takashi Murakami, Anderson .Paak e Iggy Pop. Ognuno, nel suo linguaggio, racconta il rapporto con l’atto creativo. Non c’è sceneggiatura. Solo autenticità.
Dentro l’obiettivo
Le fotografie di Collier Schorr mi portano vicino. Intimamente. Ritratti in bianco e nero, quasi sospesi, mostrano gli artisti nei loro momenti più umani: dubbiosi, ispirati, concentrati. Le immagini a colori invece, sono pura alchimia: la bottiglia di Dom Pérignon si intreccia ai loro gesti, ai loro ambienti, diventando parte integrante della scena creativa.
E poi i film, diretti da Camille Summers-Valli. Sette cortometraggi che iniziano tutti con la stessa domanda: “Cos’è la creazione?” Da qui, si apre un dialogo intenso tra l’artista e Jefferson Hack, editore visionario e voce narrante di questo viaggio.
Non guardiamo solo Champagne. Guardiamo la scintilla.
Londra, spirale di emozione
Il 16 maggio, a Londra, ci sarà l’esposizione curata da Dom Pérignon. Sarebbe bellissimo esserci!
Un percorso a spirale – come la creazione, come il tempo – che ci porta dal passato al futuro. Cammino tra tributi di Marilyn Monroe, Warhol e Mapplethorpe, per poi immergersi nei mondi visionari dei sette creatori contemporanei.
Il futuro? È raccontato da schizzi, fotografie e parole raccolte durante il Pré-Assemblages 2024, una fase rara e poetica in cui il vino si lascia conoscere prima ancora di diventare.
I nuovi Millesimati: emozione da degustare
Nel frattempo, la Maison annuncia l’arrivo di quattro nuovi Millesimati. Non si tratta solo di annate eccezionali: sono frammenti di storia liquida.
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Il Vintage 2008 Plénitude 2: un'elevazione del tempo.
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Il Vintage 2017: l’ultimo firmato da Richard Geoffroy.
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Il Vintage 2018: la prima opera dello chef de Cave Vincent Chaperon.
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Il Rosé 2010: dove il Pinot Noir vinificato in rosso raggiunge un perfetto equilibrio.
Degustarli sarà come leggere quattro capitoli di un romanzo fatto di mineralità, intensità e vibrazione. Che meraviglia!
Un’estetica della creazione
In autunno arriveranno opere di design in edizione limitata, frutto del dialogo con uno degli artisti coinvolti. E nel 2026, una performance immersiva promette di fondere arte, musica e Champagne in un’esperienza multisensoriale.
Mi porto a casa una frase dello Chef de Cave: “La creazione è come una spirale.”
E lo capisco meglio ora. Perché con Dom Pérignon non si beve solo uno Champagne. Si partecipa a un atto di creazione.
E se la creazione è un viaggio eterno, allora oggi ho fatto un passo più vicino al suo centro.