Torna a inizio pagina

Tradizione e creatività: alla scoperta della 'gentil gallina'

Orto, galline e fine dining: alla Posa degli Agri si mangia serio, ma senza prendersi troppo sul serio.


posa degli agri

La Posa Degli Agri è un posto da conoscere: a pochi chilometri da Padova, è un resort di campagna con una decina di camere confortevoli, tanto verde attorno, una bella piscina e un ottimo ristorante che da qualche tempo è condotto da Andrea Valentinetti. È un nome noto e solido, il suo, nella ristorazione locale; d’altro canto, questo chef (che qui si presenta molto in sala in versione oste), vanta un passato professionale piuttosto significativo che l’ha visto in realtà differenti, tutte accomunate da un certo prestigio gastronomico.

A partire dall’acqua Pazza sull’isola di Ponza con Gino pesce, per poi passare alla famiglia Alajimo, in particolare accanto a Erminio, padre di Massimiliano e Raffaele. Non mancano importanti esperienze milanesi, da Peck e al Cucchiaio di Legno, oltre a una parentesi importante, di nuovo in Veneto, nell’ambito della pasticceria, sia dolce sia salata, con Denis Dianin.

Un personaggio eclettico, insomma, capace di mettersi in gioco su diversi fronti e molto attento a tutti gli ambiti della sostenibilità, a partire da quella ambientale, che pratica quotidianamente.

La sua nuova avventura alla Posa Degli Agri è all’insegna di un’accoglienza a tutto tondo, calda e sorridente, e di una cucina che convince. Lui stesso afferma "Negli ultimi anni, la filosofia e i modelli strutturati hanno prevalso, ma ora è il momento di riportare il focus sulla relazione personale con i nostri ospiti. La mia aspirazione è di far scoprire loro la bellezza di questo luogo, un angolo di serenità dove il cibo diventa un'esperienza che arricchisce lo spirito, un'avventura culinaria che promette di stupirti”.

È quel che accade con il menu dedicato alla gallina di Polverara, una razza pregiata dal particolare ciuffo di penne in testa e dalle zampe nere che pare sia stata introdotta dai monaci benedettini che l’avrebbero portata qui dal Medio Oriente.

Proposto a 65 euro, il menu denominato “La gentil gallina”, è un percorso di degustazione che ne esalta le peculiarità della carne, particolarmente tenera e saporita.

Si parte con Viaggio Milano-Polverara, un mondeghilo (polpetta) con zafferano e insalatina alla liquirizia. Viene poi servita in una squisita versione sfilacciata con asparagi, curry e lamponi.

posa degli agri

Ancora in un tortello, meravigliosa interpretazione di una carbonara con Crociata alla Bonacolsi, prodotto mantovano di altissima qualità.

Infine, la gallina è servita in rollé al pepe verde, con millefoglie di patata e asparagi verdi.

Si chiude in dolcezza con la torta de pomi: diversi tipi di mele, gelato al caramello, vaniglia e zafferano. Un capitolo a parte lo merita il menu “L’impavido orto”, dedicato al vegetale, con piatti notevoli come le rape in carpaccio, salsa tonnata vegetale, rucola e Casatella Trevigiana.

Merita un cenno anche la carta dei vini, molto ben assortita e con ottime proposte al calice.

 

ADV