Torna a inizio pagina

Come si fanno le curuje calabresi

Curuje calabresi, un fritto dello street food calabro ideale per tutte le stagioni



Ogni volta che nonna Lucia le preparava per me era una vera e propria festa. Le curuje erano il simbolo del Natale calabrese, ma la mia cara nonna faceva spesso delle sessioni speciali per placare la mia saudade di questi brezel locali fatte con lo stesso impasto della pizza e fritte.

Delle sfiziose sostitute del pane, ottime con salumi e formaggi. Negli anni si sono svincolate dal loro legame con le festività natalizie, presenziando le sagre estive indigene e divenendo un cult dello Street food dei dintorni di Tropea.

Ho provato spesso a realizzarle, ma sempre con scarsi risultati: la curuja perfetta è dorata, non unta, croccante fuori, morbida dentro e leggera, nonostante la frittura. Le mie, o troppo bruciacchiate o poco cotte, non reggevano il confronto con l’idealtipo dell’infanzia.

Il mio ultimo tentativo risale a una settimana fa: durante le vacanze nel paese natale ho deciso di cimentarmi con la pasta madre, ma niente da fare, le mie curuje ancora una volta non erano all’altezza di quelle del luogo.

Per riparare sono andata dalla vicina Pina, maga delle curuje, e mi sono fatta spiegare i passaggi, sperando di superare a pieni voti la prossima prova.

DIFFICOLTÀ

TEMPO

COSTO

Ingredienti

  • 1 kg di farina di frumento biologica macinata a pietra
  • 200 g. di pasta madre rinfrescata
  • 1 cucchiaio d’olio extravergine d’oliva
  • acqua q. b.
  • 1 pizzico di sale

 

Procedimento

Come preparare le curuje calabresi

  1. Sciogliete la pasta madre nell’acqua, aggiungete gradualmente la farina e impastate.
  2. Sciogliete il sale in acqua tiepida e inseritela nell’impasto. Aggiungete il cucchiaio di olio extravergine d’oliva e continuate a impastare, regolandovi con l’acqua, fino a ottenere un composto senza grumi, elastico e omogeneo.
  3. Mettetelo in una ciotola coperta da un canovaccio umido e lasciatelo lievitare per almeno 5 ore a temperatura ambiente, finché il volume sarà raddoppiato.
  4. A questo punto trasferite l’impasto su un tagliere infarinato e iniziate a filarlo. Formate dei grissini più o meno sottili in base ai gusti, a cui darete una forma intrecciata, a mo’ di brezel.
  5. Mettete abbondante olio d’oliva in una pentola dal bordo alto. Iniziate a friggere le curuje, immergendole completamente nell’olio bollente, quando vengono a galla giratele, finché non saranno dorate da ambo i lati.
  6. Disponetele in un vassoio rivestito da carta assorbente, servitele con salumi e formaggi, sia freschi, sia stagionati.
  7. Una variante della ricetta prevede anche l’introduzione di una patata schiacciata nell’impasto per renderlo più morbido, io preferisco la versione classica e minimal.

ADV