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La ciambella

Ciambella. Le ricette del Gastronauta fatte di ricordi e antiche tradizioni



Quante abbuffate clandestine di “ciambellone” (termine dialettale romagnolo), grazie ad Oreste, compagno di elementari, nonché centromediano con piedi d’oro della mia squadra. Figlio di fornai, a sua volta fornaio, riforniva tutta la squadra dopo gli allenamenti.

Finita quell’epoca felice ho continuato ad acquistare il ciambellone ogni volta che passo dal mio borgo Natale, ovviamente da Oreste. Questo dolce è davvero una droga se inzuppato al mattino nel caffelatte.

Curiosità: Limone d’Amalfi

Coltivato a partire dal Seicento in costiera amalfitana, quando la coltivazione della vite e la lavorazione della seta decaddero l’una per un’epidemia della pianta e l’altra per la concorrenza con Cina e Giappone.

Lo Sfusato amalfitano è più grande dell’Ovale di Sorrento, ha alta acidità, pochi semi, una scorza spessa e rugosa e si raccoglie da maggio a settembre.

DIFFICOLTÀ

TEMPO

COSTO

Ingredienti

  • 250g di farina 00
  • 2 uova intere
  • 100g di zucchero
  • 75g di strutto
  • la buccia di ½ limone
  • ½ bicchiere circa di latte oppure un bicchierino di anice o rhum
  • ½  bustina di lievito per dolci, una bustina di vaniglia (meglio una stecca)
  • poca granella di zucchero
  • burro per ungere lo stampo

 

Procedimento

Come fare la ciambella

  1. Disponete la farina a fontana, unite le uova, lo strutto, lo zucchero semolato, il lievito per dolci, una bustina di vaniglia, la scorza di limone e impastate bene.
  2. L’impasto deve risultare morbido, quindi, se occorre, unire un po’ di latte tiepido oppure del liquore. Formate un filone e metterlo nello stampo precedentemente imburrato, cospargete con granelli di zucchero, infornate a 180° C per 30 minuti circa. 

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