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La colazione che non finisce più: nasce l’era del brunch esperienziale

Dalla tazza rossa al buffet panoramico: la colazione si allunga, diventa brunch e trasforma gli hotel in luoghi aperti, sociali e esperienziali.


gente del mattino

La colazione non è più un orario, ma uno stato d’animo.
Un rito che si dilata, si personalizza e diventa esperienza.
Lo racconta Nescafé con la campagna #GenteDelMattino, che celebra chi sceglie di accendere la giornata secondo il proprio ritmo, trasformando la pausa del caffè in un gesto di libertà e di relazione.

La sociologa Patrizia Martello parla della comfort meal generation, una generazione trasversale che vive la colazione come momento identitario e sociale, svincolato dagli schemi del tempo. Non più il pasto “funzionale” del risveglio, ma un tempo da abitare, che si prolunga, si mescola al piacere del cibo e all’arte del vivere bene.


Dal risveglio al brunch: il tempo lento del gusto

La colazione si è liberata dal dovere di essere “presto” per diventare “come vuoi tu”.
Una scelta più fluida, dolce o salata, lunga o veloce, ma sempre centrata sull’esperienza. È così che nasce la nuova era del brunch, che unisce la convivialità del pranzo alla leggerezza del mattino.

È un fenomeno che attraversa generazioni e città, case e hotel, perché risponde a un desiderio comune: rallentare.
La colazione lunga è un piccolo lusso quotidiano, un gesto di cura, una forma di equilibrio tra piacere e libertà. È il nuovo modo di raccontarsi attraverso ciò che si mangia, dove e con chi.

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Gli hotel cambiano prospettiva: dal “dormire + cena” al “vivere + colazione”

Nel mondo dell’ospitalità il cambiamento è già evidente.
La vecchia formula “dormire + cena” è ormai un ricordo: oggi gli hotel puntano su esperienze più flessibili e autentiche, dove la colazione e il brunch diventano protagonisti.

Il mattino è il momento in cui l’ospite percepisce la vera essenza di un luogo.
Buffet scenografici, ingredienti locali, orari più lunghi, ambienti accoglienti e menù curati: tutto concorre a costruire un racconto sensoriale che lascia il segno.

E la grande novità è che questo rito si apre anche agli esterni.
Sempre più hotel permettono a chi non soggiorna di partecipare al brunch del weekend o alla colazione lunga, trasformando la sala colazioni in un salotto urbano, dove incontrarsi e vivere l’atmosfera della struttura.
Non si tratta più solo di accogliere il viaggiatore, ma di creare una comunità: il brunch diventa un momento di relazione tra chi l’hotel lo abita e chi lo scopre.

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Il mattino come linguaggio dell’ospitalità

Nel nuovo vocabolario dell’hôtellerie, la colazione è diventata la lente attraverso cui leggere l’intera esperienza del soggiorno.
Non è un servizio accessorio, ma un momento strategico di connessione con il cliente.
Un biglietto da visita che racconta valori e stile.

Gli hotel di charme, i resort e le strutture urbane più contemporanee interpretano la colazione come parte del proprio DNA:

  • piatti espressi e non solo buffet;

  • orari estesi fino al primo pomeriggio;

  • ambienti ibridi, tra caffetteria, lounge e giardino;

  • musica soft, design curato, servizio discreto.

Tutto è studiato per offrire tempo di qualità.
Il brunch è così diventato una nuova forma di ospitalità: aperta, esperienziale, accessibile a tutti, non più riservata agli ospiti ma condivisa con la città.

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Dalla tazza rossa al concetto di appartenenza

L’immagine della Red Mug di Nescafé, tazza rossa simbolo del mattino, racchiude perfettamente questo nuovo spirito.
Non è solo un oggetto, ma un piccolo rito: rappresenta il calore, la casa, la pausa.
È un gesto collettivo, ma anche profondamente personale.

Allo stesso modo, la colazione negli hotel si trasforma in un’esperienza che genera senso di appartenenza: un invito a fermarsi, condividere, sentirsi parte di un’atmosfera.
In questo senso, il brunch non è più solo una formula gastronomica, ma un linguaggio dell’accoglienza.

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Una rivoluzione silenziosa ma evidente

La colazione lunga e il brunch stanno riscrivendo il concetto di ospitalità italiana.
Non più servizio da consumare, ma tempo da vivere.
Non più abitudine, ma esperienza narrativa.

Oggi la giornata comincia davvero quando scegli di concederti il tempo giusto: quello di una tazza calda, di un piatto preparato con cura, di una chiacchiera lenta.
E negli hotel, come nelle case, questo nuovo mattino è diventato il cuore pulsante di un modo di vivere più consapevole, più gentile, più libero.

Perché il vero lusso, oggi, è potersi fermare.

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