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Nasce a Noto il Manifesto del Vino: una visione contemporanea e culturale

Planeta lancia al Vinitaly il Manifesto di Noto, un invito a ripensare il vino come bene culturale, sociale e sostenibile, oltre il prodotto.


Con il programma “Wine is a contemporary story”, presentato al Vinitaly, la cantina siciliana apre a una riflessione sull’identità e sul ruolo del vino di oggi, per trovare una linea comune capace di interpretare le sfide attuali e immaginare un futuro più consapevole per il settore.

Nasce in SiciliaNoto, grazie allo stimolo della cantina Planeta, il manifesto del vino, un documento programmatico che dà voce a una visione contemporanea del vino, capace di interpretare le sfide attuali e immaginare un futuro più consapevole per l’intero settore.
Le coordinate del Manifesto di Noto sono state delineate durante il recente talk Contemporary wineries and more, tenutosi negli spazi aziendali e moderato dal direttore di VinoNews24 Giambattista Marchetto, che ha messo a confronto produttori e esperti del settore sull’evoluzione dei consumi nel mondo beverage. Dal dialogo è scaturito un atto di riflessione e di impegno che riconosce il vino non solo come prodotto agricolo di eccellenza ma come espressione culturale, bene comune e strumento di relazione tra le persone.
Inserito nel programma Wine is a contemporary story, lanciato all’ultimo Vinitaly, il Manifesto di Noto vuole aprire le porte a una nuova idea di contemporaneità: il vino di oggi è il risultato di un dialogo continuo tra passato e futuro, tra conoscenze tradizionali e innovazione tecnologica, tra cura della terra e rispetto dell’ambiente. Non è possibile, infatti, considerare la viticoltura solo come attività produttiva: è una pratica agricola che plasma i paesaggi, crea valore sociale ed economico, promuove la bellezza e contribuisce al benessere delle comunità di riferimento.

In un tempo in cui il mondo del vino è attraversato da cambiamenti profondi — economici, sociali, culturali e ambientali — il Manifesto afferma il valore del vino come elemento centrale della nostra cultura, un linguaggio universale capace di unire le persone e definire identità di luoghi e paesi. I modelli di consumo cambiano sempre più rapidamente e la percezione del vino rischia di essere appiattita da logiche puramente commerciali o ideologiche; per questo il documento vuole riportare l’attenzione sugli aspetti umani e culturali del vino, sulla sua capacità di raccontare territori, storie, visioni. La scelta di Noto come luogo di presentazione del Manifesto non è casuale: città simbolo della bellezza e della cultura siciliana, è il luogo ideale per sottolineare l’intreccio tra vino, territorio e identità nonché luogo d’elezione per la produzione del Nero D’avola.

Planeta Noto

"Il vino è contemporaneo perché, come l’arte e la cultura, è un’espressione del tempo in cui vive, pur mantenendo un dialogo costante con il passato e proiettandosi nel futuro - commenta Alessio Planeta, ad dell'azienda siciliana - Il vino attiva relazioni attorno alla tavola, all’interno della filiera, nel dialogo con i consumatori. Il vino è veicolo di cultura, arte, bellezza. Il vino, con il lavoro agricolo, è custode della natura e del paesaggio, contribuendo a sviluppare benessere economico e sociale nei territori. E, nel fare tutto ciò, assume ogni volta contenuti e forme diversi, perché ogni singolo produttore è unico, e ogni singolo vino è irripetibile".

Il Manifesto rappresenta un invito a tutta la filiera — produttori, comunicatori, distributori, consumatori — a partecipare attivamente per creare una consapevolezza più ampia, inclusiva e responsabile del vino contemporaneo, senza temere le evoluzioni dei consumi e dei comportamenti ma sottolineando, invece, come il vino stesso possa accogliere i cambiamenti della società in virtù del suo essere sempre contemporaneo e, quindi, mai uguale a se stesso. Perché il vino non è solo un prodotto, ma un sistema complesso composto da risorse materiali e valori culturali che ha contribuito fortemente a definire la nostra identità.

“Ci auguriamo che il Manifesto di Noto possa diventare uno spazio di discussione permanente, nel quale confrontarci in maniera aperta e sincera sul valore del vino per la nostra società e sulle difficoltà da affrontare tutti insieme. Il prossimo anno passeremo il testimone ad altri produttori per continuare questa riflessione condivisa a favore del vino, che siamo certi continuerà a essere un incredibile generatore di bellezza, piacere, economia, socialità, cultura” conclude Alessio Planeta.

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