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"Sei ciò che mangi": la serie di Netflix sui gemelli spiega davvero quale dieta, tra vegana e onnivora, sia migliore?

"Sei ciò che mangi: gemelli a confronto" di Netflix è un esperimento per analizzare i due regimi alimentari. Il risultato? Da prendere con un pizzico di critica in più.



Ventidue coppie di gemelli omozigoti che cambiano dieta e stile di vita per un periodo di otto settimane. In maniera casuale, un gemello mangia con un’alimentazione sana vegana, mentre l’altro mangia con un’alimentazione sana onnivora.

L’obiettivo dello studio, condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Stanford (qui i dati completi e pubblicati), è quello di valutare l’impatto dei due differenti tipi di regime alimentare. Il tutto ovviamente ripreso e seguito dalle telecamere di Netflix che danno vita alla docuserie del momento "Sei ciò che mangi: gemelli a confronto".

LA DIETA VEGANA È MIGLIORE DELLA DIETA ONNIVORA?

Quattro episodi, che spiegano il tracciamento dello studio lungo tutto il periodo con una serie di esami e controlli che passano dai test fisici ai controlli neurologici, intervallato costantemente da interviste dei protagonisti, ma anche (o soprattutto) a realtà aziendali e startup che hanno deciso di “cambiare vita” decidendo di trasformarla in veg, investendo massicciamente nello studio, nella produzione e nella diffusione degli alimenti di origine non animale.

Risultato finale: un contenuto interessante e leggero che spinge però in una direzione chiara e nemmeno troppo nascosta: la dieta vegana è più sana di quella onnivora. Ecco perché una lettura critica, allora, diventa necessaria.

I RISULTATI DELL'ESPERIMENTO SUI GEMELLI

Nell’ultimo episodio vengono presentati, in maniera decisamente semplicistica, i risultati dell’indagine, mettendo in rapida successione tutta una serie di valori medici e clinici con le loro correlazioni pratiche. Per chi non è uno specialista risulta difficile comprenderli con precisione e soprattutto valutarne la loro incidenza. Fra tutti questi il dato che salta all’occhio, e che viene messo in risalto, è quel dell’LDL, il famoso colesterolo cattivo, che nei vegani risulta calato molto di più che negli onnivori.

Leggendo però con calma i dati pubblicati dello studio, risulta chiaro come questo, e anche tutti gli altri valori analizzati, rientrino nella sfera del “desiderabile” anche per la persona onnivora. Tradotto in altri termini, la differenza per una buona salute non è tanto nel tipo della dieta, ma nella sua qualità e nel corretto mix tra prodotti alimentari sani e una giusta quantità di attività motoria (come, tra l’altro, anche i partecipanti al test hanno fatto nel loro percorso).Sei ciò che mangi

L’IMPORTANTE È CHE LA DIETA SIA SANA E SOSTENIBILE

Cosa ci dice, quindi, realmente la serie? Che esistono prodotti vegani buoni, che hanno apporti nutrizionali validi e che sono ricercati da una fetta di consumatori. Il tema, da questo punto di vista, è sicuramente d’attualità e comprenderlo è utile per chi opera nel settore.

La gara a chi è migliore tra onnivori e vegani non è però quello che serve quando si parla di salute e benessere. I dati, infatti, non dicono che una dieta sia migliore dell’altra. Una cucina sana e completa invece sì. Diffondere la conoscenza alimentare e nutrizionale, capire le produzioni, conoscere la loro sostenibilità e saper valutare, nel suo complesso, cosa è buono e cosa non diventa fondamentale in un mondo di trend.

Tutto questo non solo per scegliere con consapevolezza cosa mangiare, ma anche per capirne l’impatto sul nostro corpo. D’altronde è il cibo che fa funzionare il nostro motore. Questo andrà bene solo se sarà alimentato come si deve.

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