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Aromy: la rivoluzione silenziosa delle verdure essiccate, firmata Lucia Visentin

Agronoma e mamma, trasforma verdure bio in cibo pratico e sano. Con Aromy, l’essiccazione a freddo fa la differenza.


Nel cuore della campagna veneta, tra serre, campi e profumo di ortaggi appena raccolti, prende forma Aromy: un progetto che sa di terra, innovazione e semplicità. Alla guida c’è Lucia Visentin, agronoma, mamma e amante delle cose genuine, che da oltre vent’anni coltiva una visione chiara: rendere il cibo sano anche pratico, senza scorciatoie industriali.

La sua non è una startup da pitch da palcoscenico, ma una piccola grande impresa che ha saputo portare l’essiccazione a freddo al centro di una rivoluzione silenziosa — quella del ritorno al buono vero.


Lucia Visentin Aromy

Chi è Lucia Visentin?

Classe 1975, laureata in Agraria all’Università di Padova, Lucia non si è mai allontanata troppo dalla terra. Ha iniziato presto a lavorare con piante officinali e produzioni vegetali, sviluppando tecniche di estrazione e conservazione di oli essenziali. Ma il vero punto di svolta è arrivato con la progettazione di un impianto di essiccazione a freddo — un sistema che preserva tutte le proprietà degli ortaggi senza alterarne gusto, colore o valori nutritivi.

Non si tratta solo di tecnologia: Lucia ci mette la testa e il cuore. Ogni prodotto Aromy nasce da materie prime italiane, biologiche e di filiera corta, coltivate con rispetto e trasformate con intelligenza.


Aromy

Essiccare, ma con stile (e coscienza)

Essiccare gli alimenti non è una moda: è una tecnica antichissima. Ma Lucia l’ha reinterpretata in chiave contemporanea, scegliendo di farlo a temperature tra i 25 e i 28 gradi, molto più basse rispetto ai metodi tradizionali. Il motivo? Preservare tutto ciò che rende le verdure buone per davvero: aromi, enzimi, vitamine, colore.

Il risultato è sorprendente: ortaggi disidratati che si reidratano rapidamente e tornano a sembrare (e sapere di) freschi. Un concentrato di praticità, sostenibilità e salute — perfetto per chi segue una dieta vegana, crudista o semplicemente vuole mangiare in modo più consapevole.


Aromy

Dalla terra al barattolo: la filiera è corta, cortissima

Aromy lavora solo verdure provenienti da coltivazioni biologiche italiane controllate: radicchio rosso di Treviso IGP, radicchio di Chioggia, zucchine, carote, sedano, pomodori e finocchi sono solo alcuni dei protagonisti. Niente ingredienti strani, niente zuccheri aggiunti o conservanti.

È tutto lì: un processo trasparente, a km zero, che limita gli sprechi e riduce l’impatto ambientale. Un modello agricolo e produttivo che ha senso oggi, e che guarda al futuro.


Aromy

Non solo verdure: infusi, brodi e comfort food da dispensa

Se pensi che “verdure essiccate” sia sinonimo di mix tristi per minestrone, ti sbagli di grosso. Il catalogo Aromy è ricco, vario e anche un po’ creativo.

Ci sono le Tisane dell’orto — infusi di verdura in bustina (sì, proprio sedano, finocchio, cipolla & co) — perfette per chi cerca qualcosa di caldo, leggero e naturale. Ci sono i brodi vegetali in filtro, brevettati e facilissimi da usare, i risotti già mixati con verdure essiccate, e tante combinazioni pronte per cucinare senza troppi sbatti ma con grande soddisfazione.

Il tutto in versione gluten free, vegana, senza lattosio né sale o zuccheri aggiunti. Cibo comodo, ma vero.


Aromy Lorenzo Cogo

Una filosofia che parla chiaro

Lucia non fa proclami: coltiva idee concrete. Lavora con enti di ricerca e consorzi di tutela, collabora con lo chef Lorenzo Cogo, uno che in cucina sperimenta e spinge sull’acceleratore della sostenibilità.

Insieme condividono una missione semplice ma potente: ridurre gli sprechi alimentari e riportare in cucina tecniche intelligenti, come l’essiccazione, che allungano la vita del cibo senza danneggiarne la qualità. Un modo per staccarsi dalla dipendenza da frigorifero e freezer, senza rinunciare al gusto.


Perché scegliere Aromy (senza farsi fregare dal packaging)

  • Cibo vero: verdure coltivate in Italia, selezionate e trattate con cura.

  • Senza fronzoli: niente conservanti, additivi, aromi artificiali o ingredienti misteriosi.

  • Adatte a tutti: vegani, celiaci, intolleranti, allergici, amanti del buono.

  • Facili da usare: durano a lungo, si conservano senza frigo, occupano poco spazio.

  • Sostenibili: filiera corta, zero sprechi, consumo ridotto di energia.


L’essiccazione è il futuro?

Probabilmente sì. Perché risolve almeno tre problemi in un colpo solo: spreco alimentare, sostenibilità e bisogno di mangiare bene anche quando il tempo scarseggia. È una soluzione concreta, radicata nella tradizione ma perfetta per la vita moderna.

Lucia Visentin ha scommesso su questo molto prima che diventasse trendy. E con Aromy ci dimostra che si può essere innovativi senza dimenticare le radici, e che il futuro del cibo potrebbe essere molto più semplice — e molto più buono — di quanto immaginiamo.

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