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A Roma, la pasta fresca di Zia Rilla

Un locale familiare dove la pasta fresca viene fatta e mangiata come in casa



In una città come Roma, e soprattutto in un quartiere come Prati, noto per la sua eleganza in chiave liberty e per la quantità di uffici che lo popolano, non è semplice immaginare un posto familiare e accogliente. Siamo nella Roma bene e il gran numero di locali che in questi anni hanno aperto è sempre stato caratterizzato da uno stile mondano-modaiolo. Zia Rilla, in via Famagosta 18, sorprende invece per la familiarità. Dietro una piccola porta a vetri, su cui campeggia un discutibile “smile”, ci si siede in un posto caldo per mangiare poche cose, ma buone, in un format che punta tutto sulla pasta. Rigorosamente fatta in casa. Questa è il punto di forza di Zia Rilla, la pasta fresca.

Chi è Zia Rilla?

Il progetto di Enrica Sutrini (alias zia Rilla grazie alla nipotina, che così la chiamava in infanzia), titolare del ristorante e delle laboriose mani che stendono proprio la pasta fresca, era quello di aprire un pastificio. Finché un giorno, supportata dalla famiglia, ha poi pensato che le sarebbe piaciuto far assaggiare quello che faceva. Il passo dal laboratorio alla cucina, con una sala da circa 25 coperti, è stato breve.
Origini emiliane, nonna cintura nera di pasta all’uovo, Enrica ha acquisito e poi continuamente perfezionato i segreti di quella che oggi è passata da passione a lavoro. I Risultati sono più che soddisfacenti.

Il locale è curato, accogliente, con le luci soffuse e vantevole di un ambiente finalmente silenzioso. Finalmente, perché oggi è diventato davvero difficile, tra commensali, cenare senza alzare la voce per ascoltarsi. Sulle pareti una stesa di vecchi utensili da cucina, uno stile retrò che ritrovi anche nei tavoli e nelle sedie, nelle posate, ma soprattutto nella stilosa collezione di porcellane decorate che comprende anche i piatti in cui si mangia. Una linea coerente e piacevole.
Il servizio è quello di un ristorante di famiglia al primo esperimento, piccole imperfezioni che spariscono grazie alla cura di Enrica e alla gentilezza di suo marito e suo figlio.

La cucina

La cucina e la carta dei vini stanno maturando nell’identità, ma al centro rimane la pasta fatta in casa. I tortellini su fonduta di parmigiano sono davvero eccezionali: come da tradizione bolognese, hanno un ripieno saporito e ben custodito da una sfoglia tipicamente più consistente. Buoni anche i ravioli di baccalà e i tonnarelli cacio e pepe (tutti 12,00 euro), non ho assaggiato la lasagna, ma credo che lo farò molto presto. Cotture e condimenti veramente appaganti. Il resto del menu ruota intorno alle disponibilità stagionali dei mercati, dovrete affidarvi alla lavagna. Potreste anche perdervi in piatti curiosi e qualche ingrediente esotico, che per coerenza sarebbero un po’ fuori dall’offerta territoriale che ci si aspetta dal format, ma che di fatto rappresentano una nota di carattere data dallo chef, Ruggero Wolleb; origini svizzere e diverse esperienze anche a Roma in ristoranti
prestigiosi come l’Excelsior e il Giuda Ballerino del Bernini Bristol. Per concludere, dolci rigorosamente home made. Insomma se siete amanti della pasta e soprattutto di quella fresca e fatta in casa, sia lunga che ripiena, Zia Rilla è un posto da provare e in cui tornare. Non lasciatevi intimorire dallo “Smile” attaccato sulla porta, entrate e fatevi conquistare dai tortellini, alla fine ne uscirete come lui.

Contatti

ZIA RILLA

Via Famagosta 18, Roma
06.56547022
zia.rilla@gmail.com

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