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È ora di vermut nel cocktail

Da Barcellona a Milano a Torino sono tanti i locali che lo hanno rilanciato come tendenza


«Tomar un vermù» è un rito modaiolo dei giovani di Barcellona che potrebbe apparire come una tendenza recente, ma così non è. Pare risalga addirittura ai primi anni ’900 quando nella capitale della Catalogna un rappresentante dalla Martini&Rossi decise di aprire il Cafè Torino per introdurre appunto la specialità della sua azienda. Da allora è passato oltre un secolo, ma «tomar vermù» è tornato da po’ di tempo sulla scena di Barcellona dove i tanti bar che dettano legge nelle tendenze dei cocktail (gin tonic docet) lo hanno rilanciato.

E a quanto pare anche in Italia, patria del vermut, si assiste a un grande ritorno, forse diverso dal passato, non più protagonista "solitario" ma nei cocktail più gettonati. Scriviamo "vermut" in luogo di "vermouth" perché è torinese l’inventore Antonio Benedetto Carpano che riadattò il termine "Wermut", con il quale viene chiamata in lingua tedesca, l'artemisia maggiore. Sebbene in Italia la produzione del vermut abbia vissuto una lunga crisi, il mito è sempre rimasto con grandi segni di ripresa negli ultimi anni, grazie al ritorno sul mercato di vecchi marchi (Cocchi) e di quelli da sempre noti (Carpano, Martini, Gancia. etc.).

E non a caso, sono cominciati a fiorire oltre a nuove aziende produttrici, alcuni locali, ispirati da questa vino speziato, locali ad hoc. Si chiama proprio Vermù, il primo cocktail bar di Milano, interamente dedicato al mondo del vermut che offre 35 etichette e una lista di 12 drink e tre variazioni: brut, dry e demi sec. Mentre la città che ha dato i natali al vermut, Torino, ha il suo punto di riferimento, anzi un vero e proprio laboratorio, nonché locale di mescita, in Anselmo, che prende il nome di un marchio storico, produttore di fine settecento. A Milano, inoltre, sta riscuotendo successo l’aperitivo Trussardi (la griffe di moda con ristorante e bar a fianco della Scala) un liquore infuso base vino alcol e spezie dal gusto americante. La ricetta è segreta, fatta di più di 32 botaniche selezionate, prodotto nel laboratorio artigianale del profumiere alchimista romagnolo di Baldo Baldinini con la regia di Tommaso Cecca (bar tender Cafè Trussardi).

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