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Il Savarin al ragù

Alla Crepa di Isola Dovarese il passato e il futuro si fondono


Caffè La Crepa (piazza Matteotti, 14 tel. 0375 396161), una trattoria “contemporanea” perché porta con sé i valori del passato (tradizione, ospitalità, calore) ma al tempo stesso un’evoluzione naturale: cucina super attrezzata, servizio di tavola attuale con calici di classe, una lista ben equilibrata e una carta dei vini originale e un’enoteca altrettanto fornita pure di importazioni dirette di piccoli produttori francesi. L’atmosfera che si respira nelle varie sale e salette mette a proprio agio, lo slang del  territorio si mescola ad accenti “forestieri” che arrivano anche da lontano, ma protagonista è la cucina. 


Parto dal dessert perché ho gustato una zuppa inglese, interpretata dai Malinverno, che mi ha colpito per la sua leggerezza, inusuale nella versione ortodossa. Vale il bis, oppure il gelato della casa! La carta è vasta perché questo territorio è baciato dalle straordinarie culture gastronomiche cremonesi, mantovane ed emiliane: un crogiolo di profumi e sapori unici. Così si può scegliere tra i diversi primi piatti: il mitico Savarin (dal nome del famoso gastronomo francese) di riso con ragù classico e lingua salmistrata, reso famoso dei Cantarelli, i tortelli di zucca e il marubino in tre brodi.


La mia indecisione è ogni volta sui piatti che cito, ma le proposte sono anche altre, quali i piatti di pesce di acqua dolce. Anche tra i piatti forti la scelta non è facile: gran bollito misto alla cremonese; faraona alla creta (omaggio al cantore del Po, Mario Soldati); cotechino alla vaniglia con lenticchie; verze e polenta. Tra gli antipasti adoro la sublime frittata servita con la giardiniera. 


Sine qua non

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