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Una cena al Cafè Pushkin

Il primo giorno a Mosca dev'essere in questo locale


Nevica. E il vento sferza le piante di questo lungo viale, poco lontano dal luogo ove il vate russo Pushkin soggiornava e amava passeggiare con la propria compagna. È quasi Natale. A tratti il gelo diventa parte di te. Luci ovunque. Ciascun albero è illuminato: il blu e il bianco ci illuminano nell' oscurità che predomina per lunga parte della giornata fin di fronte all’ingresso di un palazzo antico. Servitori in livrea granata ci accolgono. Il linguaggio parlato è aulico, l’intonazione della voce musicale e grave allo stesso tempo, a ricordarci la solennità del personaggio cui è dedicato il locale.

L’imperiosità e la maestosità della città sono riflesse al meglio nell’atmosfera ricreata. Ascensori con grate nere che conducono alla parte superiore, la biblioteca, ove antiche librerie, mappamondi artigianali e boiserie in legno vi accolgono in un percorso davvero fuori dal tempo. Un tavolo vicino alla finestra, per ammirare viale Tverskoy e perdersi con lo sguardo nell’orizzonte, immaginando le varie fasi e giornate che hanno scandito la vita di questa città, dal fascino letterario di inizio Ottocento alla liturgia sovietica.

Ma prima di tutto al Pushkin si va per mangiare. In generale la cucina moscovita sta attraversando una fase estremamente frizzante, nonostante i missili e le sanzioni. Esperimenti, re-invenzioni unitamente alla ricerca di materie prime in Europa semplicemente introvabili. Ma il vostro primo giorno a Mosca dev’essere al CafèPushkin: per partire dalle origini della tradizione culinaria. Una cavalcata impetuosa: dimenticate innanzitutto il vino, ahimè ridotto dalle tasse doganali a un prodotto consono soltanto all’oligarchia, e dedicatevi alla vodka, di marca Beluga, da accompagnare con un succo ai frutti di bosco a rendere l’esperienza meno traumatica.

E cominciate con un trittico insuperabile: un’imbattibile Olivier salad (la nostrana insalata russa) che vede la componente di pollo bollito unitamente alle verdure e alla maionese e alle uova di quaglia e ai capperi; subito a seguire le aringhe del mare del nord, con cipolle crude, patate lesse e aneto e infine la galantina di carne con insalata tiepida di patate. Nulla vieta un piccolo intervallo di caviale e blinis: suggeriamo quello di salmone in risposta agli esorbitanti prezzi di quello di storione. Il menù è lungo, le possibilità superano la capienza relativa a una sola cena; lasciatevi guidare dall’istinto nella scelta della portata principale, tra cui tuttavia sarebbe bene che non mancassero i pelmeni, piatto tradizionale della siberia assimilabile al concetto di tortelloni, con ripieno di carne di porco, agnello e manzo e accompagnati da creme fraiche. Sarebbe altrettanto poco saggio abbandonare il locale senza aver provato il beefstragonoff ove sapienti pezzetti di manzo sono cullati da una salsa a base di panna (o meglio, smetana). Dasvidania!
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CAFE' PUSHKIN

Viale Tverskoy, Edificio 26-A 
Mosca, Russia

+7 (495) 739-00-33
http://cafe-pushkin.ru/

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