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Gran farro

Gran farro. La ricetta del Gastronauta fatte di ricordi e antiche tradizioni



Il mio primo incontro con il farro è dovuto ad un medico-gastronomo lucchese, appassionato e competente, Menesini, di cui ho ancora impresse nella memoria alcune cene da leccarsi i baffi.

In particolare una con Ugo Tognazzi che stava preparando in teatro il tartufo di Moliere che avrebbe poi recitato in Francia.

Una serata davvero divertente, con Tognazzi voglioso di raccontarci un suo amore francese, in corso, ragion per cui aveva deciso di debuttare in Francia con questo spettacolo.

Curiosità: Farro della Garfagnana

Il farro, coltivato anticamente in Mesopotamia, Siria, Egitto e Palestina, il farro ha trovato in Garfagnana un ideale habitat per il suo sviluppo: seminato in autunno in terreni ubicati dai 300 ai 1000 m di altitudine, e raccolto in estate, è brillato, ovvero privato dei rivestimenti glumeali esterni ed impiegato per la preparazione di torte e zuppe.

Al farro della Garfagnana è stato riconosciuto il marchio I.G.P.

DIFFICOLTÀ

TEMPO

COSTO

Ingredienti

Per 4 persone

  • 150g di fagioli secchi
  • 80g di farro
  • 1 carota
  • ½ costa di sedano
  • 1 cipolla
  • 200g di pomodori passati
  • una foglia di alloro
  • 4 foglie di basilico
  • olio extravergine d’oliva
  • sale, pepe

 

Procedimento

Come preparare il gran farro

  1. Mettete a bagno i fagioli per 12 ore.
  2. Lessateli poi a fuoco moderato, con la foglia di alloro, la carota, il sedano e la cipolla tagliati grossolanamente.
  3. Schiumate di tanto in tanto e salate a fine cottura.
  4. Quando i fagioli sono cotti toglietene una parte e teneteli da parte, frullando quindi il resto.
  5. Rimettete a cuocere la passata di fagioli, unite i pomodori passati, i fagioli interi, regolare di sale. Quando inizia a bollire buttate il farro e continuate la cottura per un’ora circa.
  6. A fine cottura pepate, aggiungete le foglie di basilico spezzettate e un filo di olio extravergine d’oliva.

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