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Rosso Veneto: scopri i bordolesi veneti tra vino e territorio

Dal Montello ai Colli Berici, un viaggio tra cantine, borghi e arte per vivere i rossi veneti più eleganti e contemporanei.



Il Veneto è una terra che profuma di vino in ogni sua collina, ma quando si parla di rossi bordolesi la conversazione si fa subito appassionante. Perché qui, tra i Colli Berici, il Montello, i Colli Euganei e le pianure del Lison-Pramaggiore, i vitigni che hanno reso Bordeaux famosa nel mondo – Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Carmenère – hanno trovato un habitat ideale, capace di dar vita a interpretazioni di grande carattere e longevità.

Spesso si pensa al Veneto come regione di Amarone, Soave e prosecco, ma i bordolesi veneti sono la prova concreta di come la viticoltura locale sappia osare, innovare e competere con le più grandi espressioni enologiche internazionali.


Bordolesi Veneti

Una storia che viene da lontano

La presenza dei vitigni bordolesi in Veneto non è recente: arrivarono già a metà Ottocento, portati dai nobili e dagli agronomi che cercavano alternative dopo la devastazione della fillossera. Da allora, Cabernet e Merlot hanno messo radici profonde, adattandosi ai suoli argillosi, vulcanici e calcarei della regione. Il Carmenère, spesso confuso per anni con il Cabernet Franc, ha trovato nei Colli Berici la sua seconda patria, tanto da diventare una delle espressioni più autentiche del territorio.

Questa lunga convivenza ha permesso ai vignaioli veneti di sviluppare un savoir-faire unico, affinando tecniche di vinificazione che oggi regalano rossi complessi, eleganti e di grande bevibilità.


Territori d’eccellenza

I bordolesi veneti nascono in zone precise, ciascuna con una propria identità:

  • Colli Berici (Vicenza): terreni argillosi e clima caldo-fresco permettono al Carmenère e al Cabernet Sauvignon di raggiungere maturazioni eccellenti. Qui i rossi sono corposi, speziati e di lunga vita.

  • Montello e Colli Asolani (Treviso): patria del Montello Rosso DOCG, un blend bordolese che ha conquistato la critica internazionale. Eleganza, struttura e grande capacità di invecchiamento lo rendono il simbolo del territorio.

  • Colli Euganei (Padova): i suoli vulcanici donano profondità e mineralità ai Cabernet, con vini potenti ma equilibrati.

  • Lison-Pramaggiore (tra Veneto e Friuli): area vocata ai rossi bordolesi di finezza, con un equilibrio tra frutto e morbidezza che conquista al primo sorso.

  • Verona e Valpolicella: non solo Amarone: qui il Merlot e i Cabernet interpretano con personalità lo stile bordolese, offrendo alternative moderne e di grande eleganza.

  • Bordolesi Veneti

Le DOC e DOCG dei Bordolesi Veneti

Montello Rosso DOCG (Treviso)

  • Vitigni: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Carmenère

  • Stile: blend bordolese elegante e strutturato, con grande capacità di invecchiamento

  • Note: unico riconosciuto come DOCG bordolese in Veneto, simbolo del Montello

Colli Berici DOC (Vicenza)

  • Vitigni: Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Carmenère

  • Specialità: Carmenère DOC Colli Berici, che ha trovato qui la sua seconda patria

  • Stile: rossi intensi, speziati, di grande personalità

Colli Euganei DOC (Padova)

  • Vitigni: Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc

  • Stile: rossi corposi e longevi, con mineralità da suoli vulcanici

Lison-Pramaggiore DOC (VE–PN)

  • Vitigni: Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc

  • Stile: vini equilibrati e morbidi, adatti sia al bere giovane sia all’invecchiamento

IGT Veneto e IGT delle Venezie

  • Vitigni: liberi assemblaggi bordolesi

  • Stile: massima libertà creativa, spesso usata per cuvée moderne e innovative


Bordolesi veneti: vini contemporanei

Se i bordolesi veneti hanno radici storiche, oggi si distinguono per essere anche vini profondamente contemporanei.

Negli ultimi anni i produttori hanno scelto di alleggerire lo stile, puntando meno su estrazione e potenza e più su precisione, equilibrio e freschezza. Oggi i bordolesi veneti parlano un linguaggio internazionale, fatto di frutto nitido, tannini levigati e bevibilità immediata, senza rinunciare alla complessità.

Questa evoluzione risponde a un cambiamento dei palati: i consumatori cercano rossi più diretti e lineari, capaci di emozionare anche giovani, senza dover aspettare anni di cantina. I bordolesi veneti hanno saputo intercettare questa tendenza, proponendo vini adatti tanto alle grandi occasioni quanto a un consumo più quotidiano.

In questo equilibrio tra potenza ed eleganza, profondità e precisione, si legge la loro natura contemporanea: non semplici copie di Bordeaux, ma espressioni moderne di un Veneto che sa guardare al futuro.

Bordolesi Veneti


Enoturismo e unicità dei territori

I bordolesi veneti non sono solo vini da scoprire in bottiglia, ma anche esperienze da vivere sul territorio. L’enoturismo rappresenta un vero vantaggio competitivo: la vicinanza di Venezia, uno dei poli turistici più importanti al mondo, permette di coniugare visite alle cantine con itinerari culturali, storici e artistici.

I territori di produzione offrono un patrimonio unico: dalle Ville Venete ai borghi medievali della fascia pedemontana, dalle zone termali dei Colli Euganei alle piazze e calli dei centri storici, fino ai grandi artisti nati in queste zone. Passeggiare tra i filari significa immergersi in secoli di storia e arte, scoprendo architetture, sculture e tradizioni che rendono ogni visita un’esperienza multisensoriale.

In questo senso, l’enoturismo dei bordolesi veneti non è solo degustazione, ma racconto del territorio, un viaggio tra vini contemporanei e cultura secolare, capace di attrarre appassionati di vino, viaggiatori culturali e curiosi internazionali.


Bordolesi Veneti

Perché credere nei bordolesi veneti

Sostenere la produzione dei bordolesi veneti significa valorizzare una parte del patrimonio enologico che spesso rimane in secondo piano rispetto ai nomi più famosi della regione. Eppure, chi ama i grandi rossi strutturati trova in queste bottiglie un equilibrio perfetto tra tradizione e modernità:

  • Qualità: profondità aromatica e tannica di altissimo livello.

  • Identità: non semplici copie dei Bordeaux, ma vini con radici venete.

  • Longevità: molti bordolesi veneti invecchiano magnificamente.

  • Valore: esperienze sensoriali straordinarie a prezzi competitivi.


Identità e prospettive future

I bordolesi veneti stanno costruendo una propria identità riconoscibile, che unisce eleganza internazionale e radici territoriali. È questa combinazione – storia, qualità e quantità produttiva – che può renderli protagonisti nei mercati globali.

La forza del Veneto non è solo nella singola etichetta eccellente, ma nella rete di aziende che producono bordolesi con continuità, garantendo numeri e qualità costanti. Questo permette di affrontare con credibilità i mercati internazionali, dove serve la capacità di unire prestigio e disponibilità.

In un mondo del vino sempre più attento a sostenibilità, autenticità e storytelling, i bordolesi veneti hanno tutte le carte in regola per diventare ambasciatori del rosso italiano contemporaneo: vini che parlano al cuore e alla mente, unendo fascino internazionale e anima profondamente veneta.


Una collana di racconti

Con questo articolo inauguriamo una collana di storie dedicate alle aziende che producono bordolesi veneti, dando voce a chi ogni giorno lavora tra i filari e in cantina per regalare vini unici. Nei prossimi capitoli conosceremo i protagonisti di questo viaggio: vignaioli, famiglie e territori che hanno trasformato il Veneto in una delle patrie italiane dei tagli bordolesi.

Perché i bordolesi veneti non sono una semplice alternativa ai grandi rossi francesi: sono un patrimonio che merita di essere conosciuto, sostenuto e celebrato.

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