Castel Bricon: dimora di campagna tra i Colli Berici dove il vino incontra il paesaggio
Un antico casolare rinasce come dimora di charme grazie alla famiglia Biasin e alla cantina Cà Rovere, tra vino, artigianato e natura veneta.
.jpg)
C’è un punto, tra i vigneti e i boschi spontanei di Alonte, in cui la campagna veneta sembra fermare il tempo. Lì sorge Castel Bricon, un antico casolare agricolo rinato come dimora di charme grazie al progetto della famiglia Biasin, già nota per la cantina Cà Rovere. Un luogo dove il concetto di enoturismo si intreccia con architettura, artigianato e sostenibilità, dando forma a un rifugio elegante ma profondamente legato alla terra.
![]()
Il casolare ritrovato
Quando nel 2010 i Biasin acquistarono il podere, era poco più di un sogno dimenticato tra i filari. L’idea di farne una dimora di campagna è nata solo anni dopo, con lo sguardo rivolto al paesaggio e al desiderio di restituirgli un’anima nuova. Dal 2019 è iniziato un percorso di restauro che ha rispettato ogni segno del passato: la pietra berica di Vicenza, i camini originali, le travi recuperate, le antiche porte in legno riportate alla luce con pazienza e maestria.
Gli architetti Nicoletta Matteazzi e Andrea Stocco, insieme all’ingegnere Maurizio Pilotto, hanno interpretato il progetto come un dialogo tra memoria e contemporaneità, sotto la costante supervisione della famiglia. Il risultato è una casa di campagna capace di raccontare la storia dei Colli Berici con eleganza e autenticità.
![]()
L’equilibrio perfetto tra comfort e artigianato
Le tredici camere, ognuna dedicata a un fiore o a una pianta del territorio – Caprifoglio, Lavanda, Sambuco, Rosellina Selvatica – custodiscono pezzi unici restaurati da artigiani locali. Nulla è lasciato al caso: i mobili provengono da botteghe venete, i serramenti da una falegnameria veronese, il cancello d’ingresso è opera di un giovane fabbro di Monselice. Persino la reception porta la firma del designer Gianguido Maestrello di Alonte.
All’esterno, la piscina panoramica a sfioro riflette i filari come in uno specchio, mentre i pannelli fotovoltaici e il sistema di riciclo delle acque raccontano la vocazione sostenibile della struttura. Nei bagni, una linea cosmetica naturale a base di vinacciolo – firmata Grapey – completa l’esperienza sensoriale.

Il valore di un’accoglienza “veneta”
Castel Bricon non è un semplice agriturismo di charme: è un invito a vivere i Colli Berici con lentezza. In ogni camera, un piccolo libro scritto dalla proprietà accompagna gli ospiti alla scoperta di itinerari, ville, trattorie e percorsi naturalistici. La giornata inizia con una colazione fatta in casa tra profumi di dolci e torte appena sfornate, prosegue in piscina o tra i vigneti, e si chiude con un calice di metodo classico nella terrazza panoramica della vicina Cà Rovere.
Qui il vino diventa esperienza: dalla degustazione guidata al percorso “Sommelier per un giorno”, fino all’attività “Firma il tuo Metodo Classico”, dove ognuno può personalizzare la propria bottiglia dopo la sboccatura manuale.

Un nuovo modo di abitare il vino
Castel Bricon rappresenta la nuova frontiera dell’ospitalità rurale veneta: un luogo che fonde comfort contemporaneo e radici agricole, artigianato e vino, territorio e visione. La dimora è il simbolo di un turismo colto ma accessibile, che valorizza le competenze locali e trasforma un casolare dimenticato in una destinazione d’anima.
Per chi ama i paesaggi silenziosi, il gusto autentico e le storie che profumano di legno e di mosto, Castel Bricon è molto più di una meta: è una promessa di bellezza quotidiana, da vivere calice alla mano tra le colline vicentine.