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Francesco Paolo Buonvino è il Cantiniere dell’Anno 2024: il Consorzio del Vino Nobile celebra l’eccellenza artigiana

Alla Fiera dell’Agricoltura di Montepulciano, un premio che valorizza il cuore nascosto del vino: la cantina e chi la fa vivere


Montepulciano – In un mondo del vino sempre più affascinato da etichette e storytelling, c’è ancora chi sceglie di celebrare le mani, il sudore, la tecnica e la passione di chi lavora nel cuore pulsante della produzione: la cantina. È con questo spirito che il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano ha consegnato, giovedì 8 maggio, il prestigioso riconoscimento di Cantiniere dell’Anno 2024 a Francesco Paolo Buonvino della Tenuta Gracciano della Seta, in occasione della 41ª Fiera dell’Agricoltura di Tre Berte di Acquaviva.

Un premio che non nasce oggi, ma ha oltre vent’anni di storia, istituito proprio dal Consorzio con l’obiettivo di dare visibilità a una figura fondamentale quanto spesso dimenticata nella filiera vitivinicola. Il cantiniere non solo custodisce la qualità del vino giorno per giorno, ma rappresenta anche un baluardo di tradizione e competenza tecnica, in un’epoca di automazione sempre più spinta.

Nobile di Montepulciano

Un lavoro antico, una passione attuale

Buonvino, originario della Campania, è cantiniere dal 1983. Dopo i primi anni presso l’azienda La Farneta di Sinalunga, ha legato il suo nome per ben 25 anni alla Tenuta Gracciano della Seta, uno dei nomi storici del Vino Nobile di Montepulciano. Il premio, assegnato durante la tradizionale cena d’apertura della Fiera, si inserisce in un più ampio progetto del Consorzio volto a riconoscere e promuovere l’eccellenza umana dietro le bottiglie.

«Ogni anno è una grande emozione nominare il cantiniere – ha dichiarato Andrea Rossi, presidente del Consorzio – una figura professionale di cui non si parla molto, ma senza la quale sarebbe difficile portare avanti le attività di cantina, oltre che di vigna. Questo premio racconta il valore umano che sta dietro al nostro vino, e che vogliamo proteggere e tramandare.»

Montepulciano: un distretto dove il vino parla giovane

Il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano non si limita a promuovere il prodotto, ma lavora anche per garantire continuità e sostenibilità del lavoro agricolo e cantiniero nel territorio. I numeri parlano chiaro: a Montepulciano operano oltre 250 viticoltori e più di mille dipendenti fissi, ai quali si aggiunge una robusta forza stagionale. Ancora più significativo è il dato sull’età media: il 60% degli addetti a tempo indeterminato ha meno di 40 anni, e oltre il 45% delle cantine è condotto da giovani imprenditori.

Ruoli come enotecnico, cantiniere e enologo sono oggi sempre più appannaggio delle nuove generazioni, segno che la tradizione può dialogare con l’innovazione, senza perdere identità. Il Consorzio continua a rappresentare un punto di riferimento, non solo per la promozione del Vino Nobile, ma anche per il supporto alle professionalità che lo rendono unico.

Un premio che è anche un racconto collettivo

Buonvino si aggiunge a un albo d’oro che è esso stesso una narrazione della viticoltura poliziana: dai pionieri come Adamo Pallecchi della Cantina Contucci, ai più recenti vincitori provenienti da realtà come Avignonesi, Boscarelli, Bindella, Salcheto e molte altre.

In un tempo in cui il vino viene spesso raccontato in superficie, il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano continua a scavare in profondità. Non solo nei terreni argillosi delle colline toscane, ma anche nelle storie vere, sincere, fatte di dedizione quotidiana. Come quella di Francesco Paolo Buonvino, custode silenzioso della qualità, oggi giustamente celebrato.

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