Alla scoperta della Cantina Tramin – L’eccellenza cooperativa che conquista il mondo (e i calici dei wine lovers under 35, come me)
Da Termeno al podio globale: Tramin conquista il mondo con Epokale e Troy, vini che ogni giovane wine lover deve conoscere (e assaggiare).
C’è una cantina, nel cuore dell’Alto Adige, che non solo produce vino, ma racconta una storia fatta di coraggio, territorio e collaborazione. Una storia iniziata nel 1898 e arrivata oggi a un riconoscimento globale: Cantina Tramin è stata premiata come Migliore Cooperativa Vinicola al Mondo dalla prestigiosa rivista tedesca Weinwirtschaft. E per noi giovani wine lovers, questa è l’occasione perfetta per conoscere (e stappare) qualcosa di davvero speciale.
Un premio che sa di orgoglio e qualità
Il titolo di “Best Cooperative Winery in the World” non è solo una medaglia da esibire. È il risultato concreto di un lavoro corale: 160 famiglie di viticoltori, 270 ettari di vigneti e una filosofia che unisce tradizione e visione moderna. La selezione è avvenuta alla cieca, confrontando le cooperative di 112 paesi diversi: Tramin ha brillato non solo per la sua solidità produttiva, ma soprattutto per l’eleganza dei suoi vini.
Due etichette, in particolare, si sono portate a casa i titoli più ambiti:
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Epokale 2017, Gewürztraminer Spätlese: Miglior Vino in Assoluto con 94 punti su 100.
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Troy 2021, Chardonnay Riserva: Miglior Bianco Secco d’Italia.
Insomma, se ancora non li avete provati, è il momento di metterli nella vostra wine wishlist.
Epokale e Troy: vini da assaggiare (e amare)
Parliamo di vini da meditazione e da colpo di fulmine.
Epokale, ad esempio, è un Gewürztraminer che cambia le regole del gioco. Nato da un’idea audace dell’enologo Willi Stürz, è il primo bianco italiano a ottenere 100/100 da Robert Parker’s Wine Advocate (con la sua annata 2009). E non è solo un vino: è un viaggio sensoriale tra i profumi alpini e l’intensità dei terreni di Termeno.
Troy, invece, è un’interpretazione altotesina dello Chardonnay che spiazza per freschezza e complessità. Un bianco di montagna che racconta le notti fredde e i giorni baciati dal sole. Una bottiglia che strizza l’occhio ai palati giovani in cerca di eleganza senza fronzoli.
Cooperativa sì, ma con spirito visionario
Cantina Tramin non è solo tecnica ed enologia di alto livello: è anche un’icona architettonica. Dal 2010, la sua sede firmata dall’architetto Werner Tscholl è diventata simbolo di un nuovo modo di comunicare il vino: con estetica, identità e radicamento nel territorio.
Ma è anche un modello virtuoso di cooperazione. Nata per volontà del parroco e deputato Christian Schrott, che nel 1898 unì i viticoltori locali per dare dignità al loro lavoro, oggi Tramin è una comunità che produce quasi 2 milioni di bottiglie all’anno, mantenendo uno standard qualitativo altissimo. Il 70% resta in Italia, il resto va in giro per il mondo, ma sempre con l’anima alpina ben riconoscibile.
Perché i wine lovers under 35 dovrebbero conoscere Cantina Tramin?
Perché racconta una nuova idea di eccellenza: non elitaria, non distante, ma partecipativa e trasparente. È il vino che nasce dal lavoro condiviso, dalla passione e dalla competenza. E anche dal rispetto per l’ambiente e per la comunità.
In più, per chi – come me – è sempre alla ricerca di vini che emozionano ma parlano anche il linguaggio del presente, Tramin è una certezza. Vini profondi ma accessibili, con storie da bere e condividere. Magari durante un pic-nic tra amici, una cena improvvisata o un brindisi sotto le stelle.
Un sorso di futuro (con radici ben salde)
Termeno, patria del Gewürztraminer, è molto più di una cartolina. È un luogo dove le montagne incontrano il lago, dove i profumi si mescolano alle emozioni, dove il vino racconta secoli di cultura e passione. Tramin è l’essenza di tutto questo. E oggi più che mai è il simbolo di un sogno realizzato: fare vino eccellente restando fedeli alle proprie origini.
Se non l’hai ancora fatto, aggiungi Cantina Tramin alla tua mappa dei vini da scoprire. E se capiti in Alto Adige, passa da Termeno: lì troverai una cantina che parla la lingua dei giovani, del futuro, del vino che sa emozionare.