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Sommelier per il caffè

In Italia la cultura del caffè sta aumentando



“Take the coffee and run”, così può venir sintetizzato il comportamento di mattina del consumatore italiano al bar, prima dell’ingresso al lavoro o durante la pausa pranzo e, in genere, quale modalità di ingurgitare l’espresso.

Uno stereotipo divenuto nel tempo luogo comune? Ebbene, se avessi risposto qualche anno fa, avrei detto, con il pessimismo della ragione, che si trattava di un’abitudine diffusa. Attualmente invece aumenta l’ottimismo della volontà ed è innegabile che la cultura del caffè nel Bel Paese è in grande crescita.

Una maggiore formazione attorno al tema "Caffè"

I consumatori sono più attenti a ciò che bevono, cominciano a informarsi; i baristi sono più interessati a ciò che offrono e soprattutto la formazione, da parte delle aziende e dei torrefattori, ha cominciato a far capolino dietro al banco.

Meno male perché altri Paesi, a cominciare dagli Stati Uniti, avanzano in fatto di caffè e c’è addirittura chi sostiene che la nuova cultura arrivi proprio da chi è diventato famoso e leader nel mondo grazie all’Italian Sounding (Frappuccino ecc), ovverosia Starbucks. Un fenomeno che negli Stati Uniti ha creato un movimento enorme intorno al caffè (ci sono bar cult dove il costo della tazza può toccare 5/7 dollari).

Specialty Coffee e chicchi bio

Comunque qua e là in Italia si intravedono novità: si comincia a raccontare della provenienza del caffè, delle differenze fra raccolti, di aromi e di gusti. Si servono le “tazze artigianali” realizzate con chicchi raccolti in fattorie “bio”, alcune aziende leader mettono sul mercato partite di caffè definite “cru”, come nel vino. Non solo si assiste a veri e propri show cooking in caffetterie (Specialty Coffee), quali Cofficina Ticinese 58 a Milano o Ditta Artigianale a Firenze, e a performance come nell’angolo Show Coffee del flagship di Lavazza a Milano.

Il linguaggio stesso di molti baristi eruditi sorprende il pubblico perché mentre servono il caffè raccontano, come un sommelier o un enologo, di acidità, di gusto floreale, di dolce con una punta d’amaro... Sempre più il “filtrato” comincia a conquistare anche gli italiani, un rito che affascina nordici e americani i primis, ma ora anche giovani italiani (da Moleskine Café Milano) che apprezzano i cappuccini con le forme di cuore o di foglie disegnati dagli stessi baristi.

(Foto: it.moleskine.com, it.lamarzocco.it)

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