Turismo caseario: il formaggio è la nuova star dei viaggi enogastronomici
Viaggia tra malghe, caseifici e degustazioni per vivere il gusto autentico del formaggio nelle zone di montagna italiane.
- Il boom del turismo del formaggio (con dati alla mano)
- Viaggi al profumo di latte: 3 tappe imperdibili
- Dalle degustazioni alle spa: il formaggio si fa lifestyle
- Turismo buono, pulito e giusto (anche per chi lo fa)
- In conclusione: il formaggio è il nuovo travel goal
C’è chi viaggia per vedere monumenti, chi per tuffarsi in spiagge cristalline… e poi ci sono loro: gli amanti del formaggio. Sì, perché il turismo caseario sta diventando una delle tendenze più gustose (e sorprendenti) del panorama enogastronomico italiano. Un'esperienza che unisce natura, cultura e – ovviamente – tanto, tantissimo gusto.
E se pensavi che visitare un caseificio fosse una roba da gite scolastiche anni '90, ti sbagliavi di grosso. Oggi stiamo parlando di cheese bar, spa al latte, malghe instagrammabili e formaggi da meditazione.
Il boom del turismo del formaggio (con dati alla mano)
secondo il Primo Rapporto sul turismo e il mondo caseario, curato da Roberta Garibaldi per l’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, il 32,7% dei turisti italiani ha partecipato ad almeno un’esperienza legata al formaggio negli ultimi tre anni. Roba tipo degustazioni guidate, tour nei caseifici, eventi a tema. Rispetto al 2021, l’interesse è cresciuto del 7,3%.
In poche parole? Il formaggio tira. Eccome se tira.
Non si tratta più solo di portarsi a casa una toma stagionata come souvenir, ma di vivere un’esperienza autentica, capire da dove arriva quel gusto deciso, chi c’è dietro alla produzione, e come la montagna, il pascolo, le mucche e le mani del casaro abbiano reso unico ogni singolo assaggio.
Viaggi al profumo di latte: 3 tappe imperdibili
Dal Trentino alla Lombardia, fino alla Valtellina, ci sono cooperative e realtà locali che stanno rivoluzionando il concetto stesso di “vacanza al formaggio”. Eccone tre che devi segnare subito nella tua wish list.
Alto Adige – Latteria Tre Cime Mondolatte (Val Pusteria)
Qui si fa sul serio. Immagina una galleria panoramica con vetrate giganti per vedere i casari all’opera, un museo dedicato agli antichi attrezzi caseari e una zona multimediale dove foto e video raccontano la vita in alpeggio. È tutto vero, tutto visitabile e – ovviamente – tutto buonissimo.
Come dice Annemarie Kaser, direttrice della Federazione Latterie Alto Adige: “Offrire ai visitatori la possibilità di osservare la produzione dal vivo valorizza il lavoro dei casari e rafforza la consapevolezza sul valore della produzione locale e sostenibile”.
Spoiler: dopo la visita, impossibile non uscire con una borsa piena di formaggi da portare a casa.
Lombardia – Alpe del Garda (Tremosine sul Garda)
Se pensi che il formaggio sia roba da nonni, questo posto ti farà cambiare idea. Qui la cooperativa produce la tipica Formagella di Tremosine, ma ha anche creato un agriturismo dove puoi mangiare la polenta "cusa" (una vera bomba) e dormire a Malga Ciapa, a 1615 metri d’altitudine, tra mucche, pascoli e tramonti rosa shocking.
La formula vincente? Caseificio + ospitalità + cucina locale = viaggio perfetto per stomaco e spirito.
Valtellina – Latteria di Livigno
Questa è la meta ideale per chi cerca un mix di relax e formaggio gourmet. Grandi vetrate per sbirciare la produzione, un “Bar Bianco” per gelati al latte di montagna e un ristorante con vista da cartolina, dove assaggiare il mitico Valtellina Casera DOP. Il tutto gestito da una cooperativa di piccoli produttori che ha trasformato la passione per il latte in un progetto turistico di successo.
Dalle degustazioni alle spa: il formaggio si fa lifestyle
Il bello del turismo caseario è che non c’è un solo modo di viverlo. Puoi fare un weekend romantico tra le malghe, un’esperienza didattica con i bambini o una full immersion gourmet da raccontare su Instagram.
Tra le esperienze più curiose:
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Degustazioni guidate in cheese bar urbani con formaggi abbinati a vini, birre artigianali o mieli locali.
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Spa e trattamenti beauty al latte (sì, esistono e sono super trendy).
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Festival del formaggio: come Cheese a Bra, Formaggio in Piazza a Sondrio o la storica Fiera del Bitto a Morbegno.
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Trekking del gusto tra rifugi e malghe con tappe… decisamente caloriche.
Turismo buono, pulito e giusto (anche per chi lo fa)
Ma c’è anche un lato più profondo. Il turismo caseario sta contribuendo a rivalutare le aree montane, offrendo nuove opportunità economiche alle cooperative e alle comunità locali. Non solo in estate, ma tutto l’anno.
“Vogliamo proporre esperienze che avvicinino le nuove generazioni al mondo lattiero-caseario e che sostengano le economie locali, spesso lontane dai grandi flussi turistici”, spiega Giovanni Guarneri dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari.
Il progetto europeo “Think Milk, Taste Europe, Be Smart” va proprio in questa direzione: promuovere esperienze intelligenti e sostenibili, che mettano al centro il territorio, la qualità e le persone.
In conclusione: il formaggio è il nuovo travel goal
Se ami scoprire il territorio attraverso il cibo, se vuoi vivere esperienze genuine e se il profumo di una toma stagionata ti fa venire l’acquolina... allora il turismo caseario è quello che fa per te.
Non ti resta che prendere zaino, scarponcini e tanta curiosità. Il prossimo viaggio inizia… con un tagliere.
Ti è venuta fame? Vuoi organizzare un weekend tra formaggi e paesaggi mozzafiato?
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