Dodici Zappe: il nuovo ristorante da vivere nel cuore di Noto

C’è un angolo di Sicilia in cui la cucina sa ancora raccontare storie vere, fatte di terra, stagioni, gesti antichi e idee nuove. Siamo a Noto, nel cuore del Val di Noto, dove ha aperto Dodici Zappe, il ristorante all’interno del nuovo Boutique Resort Braccialieri, disegnato dallo stilista Alessandro Enriquez. Un luogo che unisce accoglienza contemporanea e rispetto profondo per la cultura agricola siciliana.

Dodici Zappe non è un ristorante qualsiasi: è un progetto che parla di tradizione contadina e visione moderna, guidato dallo chef Francesco Giura, classe 1994, origini lucane ma anima profondamente siciliana. La sua formazione nei grandi ristoranti stellati (da Gualtiero Marchesi a Antonio Guida) si fonde con un approccio sincero alla cucina del territorio.

Il nome del ristorante, che richiama un’antica unità di misura agricola, è un omaggio al lavoro della terra e ai suoi ritmi. Un concetto che qui diventa realtà: ogni piatto parte da materie prime locali, stagionali, coltivate secondo metodi sostenibili. Molti ingredienti arrivano direttamente da orto Pizzuta, l’orto biologico della tenuta, oppure da piccoli produttori, pescatori e artigiani del gusto della zona.

Il menù si muove su tre momenti distinti, ognuno con la propria personalità:

Colazione, per iniziare la giornata con lentezza e gusto: cannoli freschi, granite con brioche, torte fatte in casa, ma anche focacce e verdure. Il tutto preparato dal pastry chef Mattia Savoca e dallo stesso Giura. Un’esperienza che va ben oltre il classico “dolce o salato”.

Light lunch, disponibile solo per gli ospiti del resort: piatti leggeri ma curatissimi, come la focaccia gourmet con tartare di gambero rosso e caciocavallo ragusano, il vitel tonné rivisitato, o la classica parmigiana di melanzane. Semplice, conviviale, ma sempre di qualità.

Cena, il cuore pulsante del progetto: qui la cucina si fa narrazione. Ogni piatto è un racconto che attraversa i paesaggi della Sicilia. Come lo spaghettone al burro affumicato con acciughe, pinoli e uvetta, il tataki di tonno rosso marinato al rum di Avola, o il filetto di maialino nero dei Monti Iblei con salsa al nero di seppia. Senza dimenticare i dolci, che chiudono il percorso con eleganza e identità.

Il tutto si svolge in un ambiente carico di fascino: un palmento dell’Ottocento restaurato con gusto, oppure una veranda affacciata su ulivi e silenzio. Una location che parla la lingua dello slow travel, dove il tempo rallenta e tutto si gusta con maggiore consapevolezza.

Dodici Zappe è il posto giusto per chi cerca un’esperienza vera, autentica ma mai banale. Perfetto per chi ama la cucina di qualità, ma anche per chi è curioso di scoprire come la memoria possa diventare futuro, in un piatto.