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Che Pinot Nero in Toscana!

La tendenza Pinot Nero avanza anche in Italia, soprattutto nella terra del Sangiovese


Borgogna-Bordeaux è sempre stato un match internazionale tra gli amanti del vino, con l’indice di preferenza recentemente spostato, dai guru, tutto sul Pinot Nero. Chissà se proprio questa tendenza abbia contaminato i palati italiani a scoprire questo elegante rosso, non correttamente, ritenuto “femminile”. Comunque sia, il Pinot Nero è entrato di forza nelle carte dei vini dei ristoranti italiani con le referenze di più produttori. Certo la Borgogna rimane leader indiscussa, così come anche eccellenti bottiglie arrivano dall’ Oregon e dalla Napa Valley.

In Italia, qua e là dallo stivale giungono, sulle tavole buone realtà, di cui non si può non partire dall’ Alto Adige da sempre punto di riferimento di questo rosso, in particolare da quel territorio Mazzon, che conta validi produttori quali Gottardi, Carlotto, Haas, Maso Barthenau, così come interessante è l’area di Appiano con le eccellenti cantine San Michele Appiano, Stroblhof, Sancte Valentin. Da non dimenticare poi il lavoro, nel tempo, di Giorgio Grai, genio e sregolatezza.

Pinot Nero

Sorprendenti sono gli sviluppi recenti nella produzione del Pinot Nero innanzitutto in Toscana, terra di Sangiovese, dove nel 1989 la “Tenuta Bagnolo” dei Marchesi Pancrazi mise sul mercato un Pinot Nero che suscitò grande attenzione per un paio di anni, sia per qualità, sia perché frutto addirittura di uno scambio di barbatelle. All’inizio degli anni Duemila il fuoco di questo vitigno si è allargato in territori della Toscana, inconsueti per la viticoltura, quali lo splendido Casentino e il Mugello, noti forse più per l’ambiente poco contaminato.

In queste terre sono sbocciate bottiglie che incuriosiscono non poco gli appassionati, a cominciare dal “Cuna” del Podere Santa Felicita di Pratovecchio, il cui enologo, il bravissimo Federico Staderini, ha recentemente organizzato una intrigante e riuscita verticale dal 2007 al 2015 in magnum, a cui ho partecipato con grande soddisfazione (con finale di un piccione cotto alla brace e i vini della casa da urlo). Altrettanto interessante nello stesso territorio è il Pinot Nero del Podere “Civettaja” di Vincenzo Tommasi. Anche il Mugello ha le sue perle a cominciare dal Ventisei, Pinot Nero dell’azienda Rio di Paolo Cerrini e quello del Podere Fortuna, recentemente passato di mano.

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