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Germogli e hamburger killer?

L'opinione di una famosa ecologista sui casi di Escherichia Coli che stanno spaventando l'Europa


All’inizio erano i germogli tedeschi, poi vennero gli hamburger francesi. L’Europa sembra essere diventata un campo di coltura e contaminazione da Escherichia Coli, il batterio che nelle ultime settimane ha mietuto diverse vittime ed è stato anche uno degli argomenti trattati dall’ecologista Vandana Shiva al Biografilm Festival, a Bologna dal 10 al 20 giugno. Questo appuntamento, interamente centrato sugli anni Ottanta, ha dedicato un’ampia parte ai movimenti ecologisti, affermatisi proprio in quegli anni, ed ha ospitato un intervento di quella che è considerata la teorica più accreditata dell’ecologia sociale.


Vandana Shiva, economista e vicepresidente di Slow Food, fondatrice e attuale direttrice del Centro per la Scienza, Tecnologia e Politica delle Risorse Naturali di Dehra Dun (India), punta il dito contro le logiche di produzione e non contro i prodotti. “I cetrioli di per sé non fanno male, tantomeno i germogli di soia!” inoltre aggiunge: “Nel nostro intestino l’Escherichia Coli è sempre presente e comunemente non provoca danni. Quel che bisogna indagare sono le modificazioni che ha subito questo batterio e lo hanno portato a essere Killer  (Ehec - Escherichia Coli Enteroemorragica). Dunque per natura non è pericoloso in sé e per sé, qualche cosa lo ha reso tale, si tratta di scoprire cosa sia avvenuto in quei campi”. Va precisato che non si tratta di germogli di soia, ma più specificamente di germogli di fagioli “mung”. Vandana Shiva invita a una lettura prudente delle fonti sottolineando come “molti contadini, virtuosi produttori di cetrioli, germogli e pomodori siano stati letteralmente messi in ginocchio da un giorno all’altro, a causa di un’industria”. 


Sulle cause del danno, concorda anche il presidente dell'Ordine nazionale dei biologi, Ermanno Calcatelli, il quale non manca di sottolineare, in un’intervista al Corriere della Sera, come questa possa essere una pista da seguire: «La contaminazione potrebbe essersi svolta nei semi venuti a contatto con acqua di fogna o con dei fertilizzanti. – dice - Non bisogna dimenticare che alla base della composizione dei fertilizzanti c'è la presenza di letame e dal momento che la contaminazione è avvenuta per via oro-fecale, questa via potrebbe spiegare l'origine della contaminazione dei semi”. 


Dunque all’origine del danno può venir collocato il letame infetto con cui si sono coltivati i campi. “L’inquinamento del letame a sua volta potrebbe essere stato provocato dagli antibiotici somministrati alle vacche”, così argomenta l’economista indiana. Probabilmente, e non a caso, il problema si è poi spostato dai cetrioli ai germogli e non ultimo alle carni e agli hamburger in particolare, anche se probabilmente il batterio Escherichia Coli che ha infettato le carni, non apparterrebbe allo stesso ceppo del “Batterio Killer”. Ma a questo punto sorge spontanea una domanda: dovremo preoccuparci anche del latte allora?

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