Se il Bistrot è milanese
La Langosteria è un locale semplice e informale dove c'è ampia scelta di pesce di qualità
bistrot: parola magica che porta a Parigi, magari agli anni 30, allo champagne senza cravatta nera, all’allegria. Un termine usato a destra e a manca, quasi sempre fuori luogo. Non può venir paragonato all’Osteria made in Italy, dove all’arrivo del vino nuovo si metteva la frasca fuori. Né alla trattoria, quella descritta con tovaglia a quadretti e con la mamma o la nonna in cucina. Ebbene in Italia ho visto quasi sempre chiamarsi bistrot ciò che non era o che mancava dello spirito parigino. Un soffio leggero di quel respiro l’ho avvertito a Milano, città lontana come anima dai bistrot, più adatta ai locali di design (seppur non ci siano e la media dei ristoranti sia davvero bruttina) o alla trattoria regionale verace (i toscani anni 50-60 o i pugliesi anni 60-70 con in primis la Torre di Pisa) ormai inesistente.
Langosteria 10 Bistrot & Bottega (via Bobbio, 2 ang. Cogni Zugna tel. 02 58107802). Un locale di quelli che nella guida del Sole 24 Ore definisco “a me mi piace”, cioè dove trovo un’atmosfera e un’empatia nell’accoglienza, nel cibo, nel servizio. Ciò non significa che è la cucina migliore, ma che tutte le componenti per una cena o un pranzo mi soddisfano.
Locale elegante ma informale, semplice, per tutti i gusti, con un’ampia scelta di pesce di prima qualità. Dalle crudité più variegate, ostriche, crostacei e coquillages, a piatti veri e propri come insalata di baccalà alla ligure, orate, branzini e rombi al forno o alla griglia. Non mancano proposte raffinate e particolari per i palati più audaci, come il toast di gamberi rossi al vapore con fois gras o il toast ai cinque cereali con salmone, burro salato e marmellata di tropea. Si può mangiare sia al bancone sia a tavola con prezzi corretti. Eccellente la carta dei vini, a partire dallo champagne.
Sine qua non