Bitto e Valtellina Casera: la Dop Economy che fa crescere la Valtellina
Dalla transumanza ai record di produzione: i formaggi Dop della Valtellina trainano economia, gusto e tradizione alpina lombarda
La Valtellina si conferma terra d’eccellenze grazie a due simboli inconfondibili della sua cultura gastronomica: Bitto e Valtellina Casera DOP. Al centro della scena durante l’evento “La montagna in un assaggio”, organizzato a Milano dal Consorzio di Tutela, i due formaggi sono protagonisti di una storia di crescita che va oltre la tavola, diventando traino economico, culturale e ambientale della Lombardia.
Transumanza e tradizione: inizia la stagione dell’alpeggio
Con l'arrivo dell'estate si apre la stagione della transumanza in Valtellina, una pratica millenaria oggi tutelata dalla Legge regionale 14 del 2022. Sono 45 gli alpeggi attivi, distribuiti tra le province di Sondrio e Lecco, su oltre 11.000 ettari di pascoli. In queste terre incontaminate, 3.000 bovini da latte e 300 capre daranno vita al Bitto, un formaggio raro e pregiato, prodotto direttamente in quota due volte al giorno.
Bitto DOP: il re degli alpeggi
Il Bitto DOP è molto più di un semplice formaggio. Viene lavorato in alpeggio con latte appena munto e stagionato per almeno 70 giorni. Ogni forma racchiude la storia del territorio e la perizia dei casari. Nell’estate 2024, le forme prodotte sono state 15.431, un numero che testimonia la vitalità della produzione e la forte domanda di qualità.
Valtellina Casera DOP: gusto autentico della valle
Prodotto a valle, ma con la stessa cura artigianale, il Valtellina Casera DOP è un formaggio semigrasso, morbido e versatile, apprezzato per il suo sapore delicato e la capacità di adattarsi a ricette tradizionali e moderne. Dopo un 2024 da record, con una crescita dell’8,9% a volume (oltre 221.000 forme) e un aumento del 10,3% a valore (13,2 milioni di euro), anche i dati del 2025 confermano il trend positivo. Nei primi 5 mesi dell’anno sono già state marchiate oltre 99.000 forme, con una previsione di crescita delle vendite del 3%.
Una Dop Economy che fa scuola
I numeri parlano chiaro: Bitto e Valtellina Casera rappresentano un motore economico per l’intera area alpina lombarda. secondo il presidente del Consorzio Marco Deghi, nel 2024 i due formaggi hanno generato un impatto economico di 15,9 milioni di euro, con una crescita del 37,6% negli ultimi cinque anni. Una performance che premia la filiera corta, il rispetto delle tradizioni e l’innovazione costante.
“Bitto e Valtellina Casera crescono, come cresce l’intera Dop economy lombarda – ha dichiarato Alessandro Beduschi, assessore all’Agricoltura –. Sono eccellenze che raccontano la Valtellina con autenticità, frutto di filiere virtuose che uniscono tradizione, qualità e sviluppo”.
Verso Milano Cortina 2026: un’occasione da non perdere
Con l’avvicinarsi delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, le istituzioni e i produttori si preparano a valorizzare le eccellenze alpine. Bitto e Valtellina Casera saranno tra i protagonisti, ambasciatori del made in Italy e del patrimonio agroalimentare lombardo. Un’opportunità unica per far conoscere questi formaggi a livello internazionale, promuovendo turismo, sostenibilità e cultura gastronomica.
Il gusto della Valtellina secondo lo chef Morelli
Durante l’evento milanese, lo chef stellato Giancarlo Morelli ha omaggiato Bitto e Valtellina Casera con piatti che ne esaltano le qualità organolettiche. “Sono prodotti identitari – ha detto – che rappresentano non solo il gusto, ma anche il paesaggio, le persone e la storia di questa terra straordinaria”.
Conclusione: Dop Economy, un modello vincente
La storia di Bitto e Valtellina Casera dimostra come la Dop Economy non sia solo marketing territoriale, ma un modello di sviluppo sostenibile che tutela l’ambiente, sostiene le comunità montane e promuove un turismo consapevole. E in un mondo sempre più attento alla provenienza e alla qualità del cibo, questi formaggi restano una certezza.