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Turismo dell’olio in Liguria: alla scoperta dell’oro verde taggiasco

Borghi di Ponente, degustazioni e la Via dei Gumbi: un viaggio tra ulivi secolari, paesaggi mediterranei e l’olio nuovo taggiasco IGP.



L’autunno in Liguria non è fatto di boschi infuocati dal foliage, ma di colline di ardesia che guardano il mare, vestite di ulivi coraggiosi. Qui, nei borghi di Ponente come Cervo, Diano Arentino e Villa Faraldi, la stagione dell’olio nuovo è un appuntamento che profuma di mare e di macchia mediterranea.

Camminare tra queste vie di pietra significa ritrovarsi in un paesaggio dove l’olivo è radice viva di cultura. Non un albero qualunque, ma un arbusto che l’uomo ha modellato nei secoli con pazienza, potature e muretti a secco, fino a trasformarlo in simbolo identitario.

Taggiasche

Le olive taggiasche diventano IGP

Settembre 2025 resterà nella storia: l’Unione Europea ha riconosciuto l’Indicazione Geografica Protetta alle olive taggiasche. Una conquista attesa da quasi trent’anni, che premia la caparbietà delle comunità locali. Piccole e delicate, queste olive racchiudono note di mandorla, pinolo e mela verde, regalando un olio extravergine tra i più leggeri e digeribili, perfetto anche a crudo.

E non è un caso che siano considerate l’“oro sempreverde” di questo tratto di Liguria. Ogni goccia racconta un paesaggio: mulini antichi, cappelle di campagna, stradine che scendono al mare.

Taggiasche

La Via dei Gumbi: un viaggio tra storia e natura

Se amate i percorsi che uniscono trekking e cultura, Villa Faraldi custodisce un progetto che vi farà innamorare: “Sulle strade di pietra – La Via dei Gumbi”. Non un semplice itinerario escursionistico, ma un viaggio dentro la memoria produttiva della valle.

Da Località Molini al frantoio seicentesco U Gumbu de Nuccio, intatto e pronto a diventare museo diffuso, si cammina tra casotti, macchia mediterranea e gumbi (i frantoi tradizionali). È come toccare con mano la storia del territorio, scoprendo come l’olio abbia plasmato paesaggi e comunità.

Taggiasche

Tre tappe per vivere il turismo dell’olio

Il turismo enogastronomico in Liguria si arricchisce con esperienze autentiche, dove il gusto incontra la storia. Ecco tre soste imperdibili:

  • Azienda Agricola Beronà (Diano Arentino)
    Incastonata a 300 metri sul mare, offre degustazioni guidate di olio monocultivar Taggiasca, olive in vaso e vini della cantina. Un percorso sensoriale che intreccia tradizione contadina e spirito contemporaneo.

  • Agriturismo La Rocca (Villa Faraldi)
    Qui gli ulivi secolari fanno da cornice a tour nei campi, visita al frantoio e assaggi di olio extravergine monovarietale. Un’esperienza che racconta la Liguria attraverso il lavoro paziente delle generazioni.

  • Gumbo del Metre (Cervo)
    In un antico frantoio restaurato prende vita l’“Aperigumbo”: olio nuovo, focacce e prodotti tipici accompagnano la visita al museo dell’olio. Un momento conviviale che unisce cultura e piacere della tavola.


Curiosità dal Ponente ligure

Si pensa che l’olivo sia arrivato in Liguria già tra il IV e il III secolo a.C., passando dai Fenici di Marsiglia. Una storia antichissima che ha radicato l’ulivo nelle terrazze di ardesia, rendendolo inseparabile dal paesaggio.

E proprio a Taggia, patria della Taggiasca, esisteva in epoca preromana un santuario dedicato al dio celtico Beleno, divinità della luce. Alcuni studiosi collegano a questo culto antico il celebre intercalare ligure “belìn”, ancora oggi usato nel parlato locale. Un intreccio affascinante di mito, lingua e territorio che rende l’olio non solo un prodotto da degustare, ma un frammento di memoria viva.

Taggiasca

Perché scegliere il turismo dell’olio

Il turismo dell’olio in Liguria è la risposta a chi cerca esperienze autentiche. Non solo degustazioni, ma immersioni totali in borghi che profumano di rosmarino e salsedine, dove il paesaggio è inseparabile dal gusto.

Visitare questi luoghi significa portarsi a casa non soltanto una bottiglia di olio, ma un ricordo vivo: il sapore dolce delle taggiasche, la vista dei terrazzamenti che si arrampicano verso il cielo, le storie di chi ogni anno rinnova il rito della raccolta.

E allora, siete pronti a lasciarvi guidare dall’oro verde dei Borghi di Ponente?

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