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Silvio Carta: la distilleria sarda che fa parlare la Sardegna con 41 Bis, la tequila italiana

Scopri 41 Bis, il distillato di agave sardo che unisce tradizione e ironia, firmato dalla storica distilleria Silvio Carta.


Fondata negli anni ’50 a Baratili San Pietro, nel cuore della Sardegna, la distilleria Silvio Carta è una realtà che racconta l’isola a modo suo, senza troppi fronzoli ma con un sacco di personalità. Tutto è nato con la Vernaccia di Oristano, un vino ambrato e affascinante, una vera chicca che porta dentro il profumo del Mediterraneo e la storia millenaria della Sardegna. Oggi, dopo decenni di lavoro, la famiglia Carta ha allargato il suo mondo anche a gin, mirto, liquori e distillati, facendo arrivare i sapori sardi in tutto il mondo.

Ma la vera novità che fa parlare è il loro distillato a base di agave blu, chiamato 41 Bis. Si tratta di una vera “tequila italiana”, prodotta in Sardegna con agave coltivata proprio sull’isola.

Silvio Carta

41 Bis: la tequila sarda con un tocco di ironia

Il nome “41 Bis” non è un caso. Se da un lato indica il 41% di alcol e la doppia distillazione, dall’altro gioca con un’immagine un po’ fuori dagli schemi: il “41 bis” è infatti una misura carceraria molto rigida in Italia, quella che tutti chiamano il carcere duro. La scelta è un’ironia sottile, un modo divertente di rompere gli schemi e attirare l’attenzione su un distillato che non ha bisogno di prigionieri per essere potente.

Silvio Carta, che non è nuovo a giochi di parole e scelte provocatorie (basta pensare al liquore “Bomba Carta”), mette così in scena un prodotto che parla di libertà, ma anche di storia. L’agave blu è arrivata in Sardegna durante la Seconda Guerra Mondiale portata dai soldati americani, che la piantarono per ostacolare eventuali paracadutisti nemici. Da allora questa pianta si è adattata benissimo al clima caldo e al suolo sardo, sviluppando caratteristiche uniche che la differenziano da quelle messicane.

41 bis

Come nasce 41 Bis

La produzione di 41 Bis segue la tecnica della doppia distillazione in alambicchi di rame a colonna, progettati su misura proprio per l’azienda, per ottenere un distillato pulito, delicato e ricco di sfumature. Il risultato è un liquido trasparente, senza passaggio in legno, che però racconta tantissimo.

Un assaggio di Sardegna nel bicchiere

Appena versato, il distillato mostra un profilo aromatico che sembra un giro in mezzo alla macchia mediterranea: note di menta, salvia, ortica e anice si mescolano a sentori freschi di lime e tè verde, fino a toccare una leggera affumicatura, che rende il tutto ancora più intrigante.

Al palato è morbido e caldo, con un finale lungo e sapido, che ricorda il ginepro tipico delle coste sarde. Non cerca di essere un distillato “urlato”, ma punta tutto sull’equilibrio e sulla suadenza. Ottimo liscio, è anche perfetto per cocktail originali, un’alternativa fresca e tutta italiana alla classica tequila messicana.

41 bis

 

Non solo agave: tutto il mondo Silvio Carta

41 Bis è solo l’ultimo capitolo di un’avventura cominciata con la Vernaccia di Oristano, che ancora oggi resta il fiore all’occhiello della famiglia Carta. Nel tempo sono nati anche quattro gin (GINIU, Pigskin, Boigin e Grifu), grappe da vinacce di Vernaccia e un brandy unico al mondo, tutto rigorosamente sardo.

Non manca il mirto, liquoroso e intenso, prodotto seguendo una ricetta di famiglia nata nel ’39 in un inverno duro, quando il mirto ha aiutato la gente di Baratili San Pietro a superare la fame.

Distilleria Silvio Carta

Perché scegliere Silvio Carta?

Perché qui non trovi solo distillati e vini, ma storie e territori. Ogni bottiglia è un racconto della Sardegna, dei suoi profumi, dei suoi colori e della sua gente. E in mezzo a tutto questo c’è anche l’ironia, quella sana voglia di non prendersi troppo sul serio, che rende la casa Silvio Carta un luogo speciale e i suoi prodotti ancora più autentici.

 

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Bar Centrale Cagliari

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