Capsula sì o no? Lo studio che cambia il modo di scegliere il vino
Una ricerca di neuromarketing svela che 9 consumatori su 10 preferiscono la bottiglia con capsula. Ma è estetica o vera esperienza di gusto?
- Neuromarketing e vino: quando l’occhio guida il palato
- Tra percezione di pregio e fiducia nel prodotto
- Marketing o cultura del vino?
Se pensiamo a una bottiglia di vino, l’immagine che ci viene subito in mente è probabilmente quella “classica”: vetro scuro, etichetta ben centrata e, sopra al tappo, la capsula. Eppure, fino a poco tempo fa, non avrei immaginato che quel piccolo dettaglio potesse influenzare così tanto le nostre scelte.
Un recente studio presentato al Trentodoc Festival ha analizzato il comportamento dei consumatori davanti allo scaffale e i risultati sono sorprendenti: 9 persone su 10 scelgono la bottiglia con capsula. Non solo perché appare più elegante o curata, ma perché trasmette sicurezza, igiene e perfino un gusto percepito migliore al momento dell’assaggio.
Neuromarketing e vino: quando l’occhio guida il palato
La ricerca, condotta da SenseCatch per Crealis, ha utilizzato strumenti come eye-tracker e sensori biometrici per osservare le reazioni visive ed emotive dei partecipanti. È emerso che la capsula non è solo un accessorio tecnico, ma un vero e proprio driver di marketing: cattura l’attenzione, completa l’identità visiva e rafforza il posizionamento del vino.
Il dato che fa riflettere? Lo stesso calice di vino è stato valutato in maniera diversa a seconda che provenisse da una bottiglia con o senza capsula. Con capsula = più piacevole, più ricco di aromi. Senza = meno curato, meno emozionante.
Tra percezione di pregio e fiducia nel prodotto
Lo studio evidenzia che le bottiglie “vestite” ottengono punteggi più alti in termini di qualità percepita e posizionamento. A scaffale, l’attenzione aumenta del 64% rispetto a una bottiglia “capless”. E la votazione media data dai consumatori passa da 7 (senza capsula) a 8,6 (con capsula).
Interessante anche il parallelo con gli spumanti, dove la capsula diventa imprescindibile: un dettaglio che fa la differenza nel raccontare un vino come più pregiato e sicuro.
Marketing o cultura del vino?
Personalmente, da giovane amante del vino, trovo affascinante che un elemento così piccolo abbia un impatto così grande. Allo stesso tempo mi chiedo: quanto conta davvero la capsula nella nostra esperienza di degustazione? È solo questione di estetica e abitudine, o davvero contribuisce a farci percepire il vino come migliore?
Molti produttori oggi puntano su packaging più sostenibili, riducendo gli elementi non indispensabili. Il Comité champagne, ad esempio, ha già deciso di togliere l’obbligatorietà della capsula. Una scelta che apre scenari nuovi: preferiamo la sicurezza di una bottiglia “vestita” o siamo pronti ad apprezzare la nudità di un vino senza fronzoli?
Io la butto lì: magari un giorno stapperemo senza farci condizionare dal cappello della bottiglia. Ma per ora, sembra che la capsula sia ancora regina indiscussa.
E voi, cosa ne pensate? Una bottiglia senza capsula vi darebbe la stessa emozione?