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Il Friulano debutta al cinema: un calice tra Abatantuono e Max Angioni

Il vino simbolo del Friuli Venezia Giulia protagonista della commedia di Volfango De Biasi con Max Angioni e Diego Abatantuono.


Chi l’ha detto che sul grande schermo ci siano solo attori e attrici? In Esprimi un desiderio, il nuovo film di Volfango De Biasi (nelle sale italiane dal 25 settembre 2025), accanto a Max Angioni e Diego Abatantuono c’è un protagonista inatteso: il Friulano, il vino bianco che più di tutti racconta l’anima del Friuli Venezia Giulia.
E non è un cameo qualunque: si tratta infatti della prima operazione di product placement territoriale in ambito cinematografico per la regione.

Cinema e bicchiere mezzo pieno

Se vi state chiedendo cosa c’entri un calice con la macchina da presa, la risposta è semplice: tanto. Grazie a PromoTurismoFVG e FVG Film Commission, il Friulano non è un semplice “ospite sul set”, ma diventa parte della narrazione. Un brindisi che si inserisce con naturalezza nelle scene del film, raccontando un territorio in modo immediato e sensoriale.

E così, mentre i personaggi si confrontano tra risate e riflessioni generazionali, lo spettatore è invitato a immaginarsi con un bicchiere in mano. Perché il bello di questa operazione è che non finisce allo schermo: durante le anteprime a Roma e Milano, infatti, il pubblico ha potuto degustare i vini friulani grazie al corner dedicato. Un’esperienza immersiva che unisce cinema, gusto e un pizzico di magia.

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Una trama frizzante come un calice di Friulano

Il film Esprimi un desiderio porta in scena una commedia divertente e delicata al tempo stesso. La storia segue Simone (Max Angioni), trentenne con la vita sottosopra e poche certezze, che finisce per scontare dei lavori socialmente utili in una casa di riposo. Qui incontra un gruppo di anziani decisamente più vispi del previsto, capitanati dall’irresistibile Ettore (Diego Abatantuono).

Quello che nasce come un duro scontro generazionale – condito da gag, incomprensioni e battibecchi – si trasforma in un viaggio di crescita condivisa. Simone scopre che anche da chi ha vissuto più a lungo c’è sempre qualcosa da imparare, mentre i “vecchietti terribili” ritrovano energia e complicità. È un racconto che fa sorridere, ma anche riflettere: la solitudine, la ricerca del proprio posto nel mondo e la possibilità di ricominciare non hanno età. Proprio come un buon vino che sa rinnovarsi ad ogni sorso.

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Il vino che sa di identità

Ma perché proprio il Friulano? Perché è il vino che più rappresenta l’identità della regione: elegante, strutturato, con note vegetali e quel retrogusto di mandorla che lo rende inconfondibile. È l’ex Tocai friulano (denominazione abbandonata nel 2007), oggi simbolo della tavola friulana e compagno perfetto tanto per un aperitivo in compagnia quanto per un frico dorato o una fetta di prosciutto di San Daniele.

Insomma, non un semplice vino, ma un ambasciatore culturale, capace di raccontare secoli di storia vitivinicola in un sorso.

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Friuli Venezia Giulia, terra da Oscar (del vino)

Con oltre l’80% della produzione regionale dedicata alle varietà a bacca bianca, il Friuli Venezia Giulia è una star internazionale. Nove Doc, tre Docg e circa 20.000 ettari vitati fanno da scenografia a un cast di vitigni autoctoni e internazionali: Ribolla Gialla, Malvasia, Vitovska, Picolit, Ramandolo, ma anche Refosco, Schioppettino e Pignolo.

E ora, tra location mozzafiato, bottiglie da stappare e film da vedere, la regione si candida non solo come set cinematografico, ma come destinazione da vivere: per gli appassionati di cinema, per gli amanti del vino e per chiunque voglia scoprire un Friuli Venezia Giulia con il bicchiere mezzo pieno.

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