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Libero vino in libera tavola

Contro i luoghi comune del vino


In un tempo in cui tutto cambia e viene rimesso in discussione, compresi gli usi e costumi a tavola, viene da chiedersi se qualcosa del genere non stia succedendo anche per il vino e il modo in cui viene consumato e percepito. Ci hanno sempre detto che i rossi si accompagnano alla carne ed i bianchi al pesce, quasi fossero verità rivelate da non mettere in discussione. Il punto è: sono ancora validi questi accostamenti dettati dalle bibbie dei degustatori? Ogni cibo e ogni piatto deve avere per forza un abbinamento studiato? Oppure si può decidere liberamente, senza essere guardati male dal maître o sommelier di turno? Magari scegliendo un accostamento cibo-vino non è esattamente ortodosso, ma dettato solamente dal gusto personale o da una semplice curiosità. Facendo appello a quella che si potrebbe definire una democrazia del gusto.


Sommelier, winemaker e ristoratori vengono interpellati dal Gastronauta nella puntata di Sabato 6 aprile (ore 11 su Radio24) per rispondere a questi e ad altri quesiti. Perchè sul vino gli interrogativi sono tanti, a cominciare dalla temperatura di servizio: è giusto assaggiare il vino rosso a temperatura ambiente o, secondo gli insegnamenti francesi, a volte conviene aprirli freschi ricorrendo addirittura al frigorifero? Al contrario si potrebbero degustare bottiglie di vini bianchi cosiddetti naturali non raffreddati? E poi siamo sicuri che sia corretto cominciare una degustazione dal vino più giovane a quello più vecchio oppure si può fare anche viceversa?


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