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WineHunter 2025: davvero servono le guide o basta un’esperienza in cantina?

Premi e classifiche fanno notizia, ma a vendere il vino sono emozioni, esperienze ed enoturismo: il ricordo vale più di ogni medaglia.


Ogni anno puntuale arriva una nuova guida a dirci quali sono i vini da non perdere. Quest’anno tocca alla Guida The WineHunter Award 2025, che per la prima volta inserisce nella sua TOP 100 etichette da tutte le 20 regioni italiane. Un bel segnale di Biodiversità e di ricchezza territoriale, certo. Ma la domanda resta: quanto contano davvero queste classifiche nella scelta del consumatore?

The Wine Hunter

Perché i numeri impressionano: oltre 8.000 vini degustati, quasi 4.400 premiati. In pratica, più della metà. È un po’ come dare un “bravo” a tutti i bambini dell’asilo: fa felici i genitori, ma rende davvero giustizia al merito?

Il paradosso è che queste guide vengono presentate come strumenti imprescindibili per appassionati e operatori, ma quante persone comuni le consultano davvero? Davvero un consumatore sceglie cosa bere in base a una medaglia d’oro appiccicata sul catalogo online? O magari – più banalmente – ascolta il consiglio dell’oste sotto casa, dell’amico appassionato, o si lascia tentare da un’etichetta che lo colpisce sugli scaffali?

Non fraintendiamoci: il lavoro di selezione delle commissioni guidate da Helmuth Köcher è serio e meticoloso, e il Merano WineFestival resta un evento clamoroso, glamour e unico. Ma dietro la patina scintillante delle classifiche resta la domanda: non rischiamo di trasformare il vino in una corsa a chi colleziona più bollini, dimenticando che il vino è soprattutto emozione, esperienza e convivialità?

The Wine Hunter

E qui entra in gioco la vera chiave di tutto: come si possono supportare davvero le vendite di vino. Certo, i riconoscimenti aiutano a farsi notare, ma la spinta più forte oggi arriva dall’enoturismo. Non c’è guida che possa sostituire la sensazione di camminare tra i filari, ascoltare il produttore che racconta la sua storia, respirare il profumo della cantina. È lì che nasce il legame autentico: il consumatore non compra solo una bottiglia, compra il ricordo di un tramonto, una chiacchierata, una giornata di vacanza che diventa emozione da portare a casa.

Ed è proprio quell’emozione a trasformarsi in valore, molto più di una medaglia: perché chi vive un’esperienza enoturistica non solo porta via qualche bottiglia, ma spesso diventa un ambasciatore di quel vino e di quel territorio. E questo, più che un Platinum Award, è il riconoscimento che ogni cantina dovrebbe inseguire.

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